Come animale da compagnia desideri un Parrocchetto Ondulato, dovresti sapere che questi pappagalli sono fantastici, vivaci e molto affettuosi, ma devi anche conoscere i doveri e le responsabilità che avrai come padrone di un pappagallino ondulato.
In questa guida completa troverai informazioni sulla specie, la loro alimentazione, il loro comportamento, il gioco e l’addestramento, le malattie e l’accoppiamento, tutto quello che un nuovo proprietario di una Cocorita (nome alternativo a Parrocchetto Ondulato) è bene che sappia.
Così sarai sicuro che è l’animale da compagnia giusto per te!
- Nome comune: Parrocchetto Ondulato, Pappagallino Ondulato, Cocorita.
- Nome latino: Melopsittacus Undulatus
- Famiglia: Psittaculidi
- Dieta: Granivora
- Dimensione esemplare adulti: 15-20 cm
- Peso esemplare adulto: 30-40 grammi
- Longevità: 5-10 anni
- Origine: Australia
In questa guida per principianti e non, percorriamo insieme le nozioni di base e i trucchi da sapere in modo che i tuoi futuri parrocchetti possano essere felici e in salute, e tu un proprietario contento e appagato dal proprio pappagallo.
Per argomenti specifici che meritano un approfondimento, troverai dei link diretti ai nostri articoli sui Parrocchetti.
Se hai già portato a casa i tuoi parrocchetti, e vuoi sapere subito come sistemarli e cosa fare, puoi guardare più sotto, oppure leggere questo articolo specifico sull’argomento: Parrocchetti a casa, come sistemarli
Questo articolo essendo una guida è molto lungo, usa l’indice qui sotto per andare a leggere direttamente l’argomento che più ti interessa.
Se invece non hai idea sul chi rivolgerti per vedere dal vivo e comprare dei Parrocchetti Ondulati, leggi qui: Dove comprare un parrocchetto?
Conosciamo il Parrocchetto Ondulato
Prima di parlare del Parrocchetto Ondulato dovresti sapere che il nome “parrocchetto” è generico per diverse specie di uccelli.
Oltre gli Ondulati, chiamati anche Cocorite esistono specie diverse come i Parrocchetti dal Collare i Parrocchetti Monaco e molti altri.
Qui ho scritto un articolo sul Parrocchetto Monaco, puoi vedere che è molto diverso dall Ondulato, prima di tutto nelle dimensioni.
Tra i Parrocchetti, il più popolare e diffuso come animale domestico è il Parrocchetto Ondulato, per una serie di motivi diversi.
Da un lato, gli Ondulati sono molto più facili da curare rispetto ad altri uccelli, sia in termini di necessità dietetiche che in termini di ciò che spenderai per la loro gabbia e accessori.
Come vedremo dopo, la spesa più grande che dovrai affrontare se ne prendi uno è la gabbia.
Sono quindi considerati uccelli da compagnia a bassa manutenzione, attenzione però non a bassa dedizione!
Qui spiego meglio perchè i parrocchetti ondulati sono tra i pappagalli che più consiglio a una persona senza esperienza diretta, che vorrebbe adottare il suo primo volatile domestico, ti lascio il link all’articolo: Primo Pappagallo, quale specie scegliere [Consigli+Foto]
Per comodità i Parrocchetti Ondulati si chiamano semplicemente parrocchetti ma è bene specificare che in realtà questo termine include tanti altri pappagalli oltre agli ondulati, come ti ho detto prima.
Che cos’è quindi un Parrocchetto?
Parrocchetto è il termine generico che identifica la famiglia comprendente diverse specie di pappagalli, tutti di piccole o medie dimensioni, corporatura snella e coda lunga. Alcune specie che rientrano sotto questa famiglia sono il Parrocchetto Monaco e il Parrocchetto dal Collare, il più diffuso è conosciuto è il Parrocchetto Ondulato.
Adesso che abbiamo capito la famiglia di provenienza degli Ondulati, inquadriamo come riconoscere un Ondulato:
Che cos’è un Parrocchetto Ondulato?
Il Parrocchetto Ondulato è un piccolo pappagallo di 15-20 centimetri di origini australiane (Melopsittacus undulatus) dalla alta capacità riproduttiva e molto attivo, in natura è di color verde brillante e giallo con strisce nere, ma in allevamento sono state ricavate mutazioni di svariati colori come blu, bianco, giallo e viola.
Conosciuto in Italia anche con il nome di cocorita, non essendo una specie in estinzione, per quanto riguarda la vendita, l’acquisto o la cessione non hanno bisogno di documentazione CITES, che invece è obbligatoria per altre specie di pappagalli.
Se senti qualcuno che si riferisce agli Ondulati con il nome di Pappagallino Australiano, è dovuto all’origine di questa specie, nativa appunto dell’Australia.
I primi avvistamenti di parrocchetti ondulati, infatti risalgono al 1800 proprio nel continente Australiano.
Un appassionato di uccelli, John Gould li descrisse accuratamente nel suo libro The Birds of Australia e ne portò alcuni esemplari con sé nel viaggio di ritorno in Inghilterra.
Fu così che i Parrocchetti Ondulati iniziarono ad essere allevati in cattività dall’uomo, il fratello di John Gould ne vendette una coppia nella prima parte del XIX secolo per l’equivalente di diverse centinaia di dollari odierni.
I parrocchetti ondulati diventarono in pochi anni degli animali da compagnia molto ricercati, persino la Regina Vittoria d’Inghilterra ne ricevette una coppia in regalo nel 1845!
Con il successo, questa specie cominciò a scarseggiare in Australia, e il paese giustamente ne vietò l’esportazione.
Per questo motivo tutti i parrocchetti che vedi nei negozi di animali provengono da allevamenti Italiani.
Una cosa interessante a proposito di questi pappagalli è che pur essendo altamente sociali e abituati a vivere in grandi stormi, non costruiscono un nido proprio.
Ma cercano riparo e depongono le uova in cavità, fessure e buchi preesistenti nei tronchi degli alberi.
Comportamento e personalità
Qualcuno che si appresta a diventare un felice possessore di parrocchetti oppure ne ha preso da poco una coppia, dovrebbe conoscere il loro temperamento e le loro abitudini.
Se stai cercando un animale domestico, facile da tenere e a zero rischio per i bambini, effettivamente il parrocchetto può essere adatto a te, purché tu sia pronto a prenderti le responsabilità che l’adottare un animale domestico comporta.
Se stai cercando un uccello domestico che non ponga troppe difficoltà e che sia ottimo anche per i bambini, un parrocchetto potrebbe essere la scelta migliore.
In generale i parrocchetti ondulati sono facilmente addomesticabili, soprattutto quando vengono adottati dal loro padrone in giovane età.
Sono volatili dal carattere solare e curioso, amano cinguettare e cantare e sprizzano di energia, soprattutto se nutriti e trattati nel modo corretto.
Ma come ogni specie animale, ogni esemplare avrà una sua personalità che potrebbe variare anche molto dalle caratteristiche generali, alcuni parrocchetti saranno quindi silenziosi e calmi (molto raro), ma generalmente non lo sono, soprattutto se vivono in coppia.
Guarda questo video dove due adorabili Parrocchetti Ondulati interagiscono tra loro fuori dalla gabbia, puoi vedere un anticipo della loro buffa e giocosa personalità:
Anatomia del Parrocchetto Ondulato
Il parrocchetto anatomicamente è dotato di tutto il necessario per sopravvivere nell’entroterra australiano.
Come altri pappagalli, ha zampe con quattro dita molto abili (Zigodattilia), che agiscono come mani per afferrare, arrampicarsi e tenere gli oggetti.
Il becco offre un supporto aggiuntivo alle dita delle zampe e può afferrare oggetti di grandi dimensione, poichè si apre notevolmente.
Questa grande apertura del becco è una prerogativa del parrocchetto ondulato: la maggior parte degli uccelli ha la parte superiore del becco fusa al cranio, ma nell Ondulato e altri pappagalli il becco superiore è incernierato, consentendo un range di apertura molto più libero.
I parrocchetti maschi hanno becco e morso più forte delle femmine; ma sono le femmine che tendono ad usarlo maggiormente per difesa, soprattutto quando c’è un nido da difendere o per guerre territoriali.
A dire il vero, il morso di parrocchetto non farà mai molti danni a un uomo, per le dimensioni e la forza che ha, non ti potrà ferire, ma lo sentirai sicuramente, cerca di non farti beccare!
Il piumaggio dei parrocchetti è composto da diversi strati di penne e piume. Le penne sono la parte più visibile e colorata del piumaggio della Cocorita, proteggono gli uccelli dagli agenti esterni e gli permettono di volare e planare in aria.
Le piume invece si trovano sotto lo strato superficiale delle penne, sono delle piccole piume a pennacchio che isolano la pelle del volatile, proteggendolo da freddo e acqua.
La struttura ossea del parrocchetto, ovvero lo scheletro, è leggerissima e minuta, grazie al peso ridotto delle ossa il parrocchetto è un volatile abile e un arrampicatore molto agile.
Ciclo di vita del Parrocchetto Ondulato
I parrocchetti ondulati generalmente vivono tra i cinque e gli otto anni in natura, ma in ambiente domestico arrivano a 10-15 anni. Esistono rari casi di diversi esemplari che hanno superato i venti anni di età.
In natura, i parrocchetti si riproducono nel periodo delle piogge, generalmente tra giugno e gennaio, anche se potrebbero accoppiarsi in ogni momento se l’occasione è giusta.
Lo fanno perchè con acqua e cibo in abbondanza, gli uccelli possono prendersi una pausa dal loro stile di vita nomade, quindi riprodursi e nidificare. Se l’acqua e il cibo abbondano gli ondulati produrranno diverse covate, anche una dopo l’altra.
Per quanto riguarda il nido, i parrocchetti danno lezioni di riuso e semplicità, gli basta una cavità di un albero, una insenatura nel tronco, anche ricavata da un altro ucccello o animale, e loro la occuperanno per nidificare.
La femmina rimarrà fissa nel nido una volta deposte le uova, per covarle, mentre il maschio farà avanti e indietro dal nido per portare cibo alla compagna, per tutto il periodo dello svezzamento dei pulli.
Dopo una ventina di giorni, le uova della covata si schiudono, una alla volta nell’arco di una settimana. I parrocchetti pulli (ovvero appena nati e non autosufficienti, al contrario dei pulcini) nascono nudi, ciechi e indifesi, come tutti i pappagalli.
I primi pasti che i pulli ricevono sono i rigurgiti liquidi della loro mamma, sostanza che contiene nutrienti essenziali e anticorpi, l’equivalente del latte per noi mammiferi.
Da mattina a sera il maschio vola avanti e indietro, rigurgitando il cibo nel becco della compagna, che a sua volta lo farà nel beco dei pulli.
Il maschio comincia a nutrire direttamente la sua prole dopo circa tre settimane, anche se una femmina iperprotettiva non lo permetterà, e terminerà da sola tutto lo svezzamento.
I pulli di pappagallino australiano possono muovere bene la testa dopo sette giorni, aprire gli occhi dopo dieci.
Poi si ricoprono di una morbida peluria che li aiuta a tenersi caldi, e a due settimane appare sulla loro pelle una sorta di tanti piccoli “spilli”, che non sono altro che le penne che in poco tempo doneranno al parrocchetto il suo piumaggio colorato.
Il completamento del piumaggio avviene tra le tre e le quattro settimane di vita, e i piccoli di parrocchetto saranno svezzati e pronti a lasciare il nido dopo 30 o 40 giorni dalla schiusa delle uova.
Ci vogliono ben nove mesi prima che i pulli di parrocchetto diventino completamente indipendenti.
A un anno di vita, i pappagallini sono pronti a riprodursi, e il ciclo ricomincia.
Come per tutte le specie di uccelli in cui entrambi i genitori investono una considerevole quantità di tempo nell’allevamento dei piccoli, una coppia di pappagallini rimane fortemente legata, una vera storia d’amore con tanto di pulizia delle piume reciproca, baci tra becco e becco, e sfregamenti tra testa e testa.
Scegliere un Parrocchetto Ondulato
Come per qualsiasi animale domestico, è necessario conoscere alcune cose prima dell’acquisto o della presa in carico.
Leggere questa guida, prima di prendere a casa il parrocchetto, è un ottima idea, poiché ti darà un quadro completo di cosa significa essere il padrone responsabile di un parrocchetto o di una coppia di parrocchetti.
Quando ti troverai davanti alla voliera dei parrocchetti presso il negozio di animali o dall’allevatore, resisti alla tentazione di scegliere la tua cocorita in base al colore che più ti attira.
Se cerchi un parrocchetto attivo, addestrabile a giochi e a parlare, non tenere in conto il colore ma scegli un parrocchetto maschio, giovane ed estroverso, più sotto ti spiegherò perchè.
Continua a leggere qui sotto per capire meglio quale giovane parrocchetto scegliere e non dimenticare di leggerti la sezione dedicata al mantenimento del tuo parrocchetto, così sarai sicuro di aver tutto il necessario per cominciare a prenderti cura del tuo volatile.
Scegliere un Parrocchetto giovane
Se acquisterai il tuo parrocchetto da un allevatore, potresti dover aspettare che sia abbastanza grande per vivere lontano dai loro genitori, lo svezzamento avviene tra le 8 e le 10 settimane dopo la schiusa.
Un giovane parrocchetto, oltre alle dimensioni ridotte, sarà riconoscibile delle strisce orizzontali su tutta la testa, compresa la corona (la zona della fronte). Le strisce sulla corona scompaiono quando il parrocchetto subisce la prima muta, a circa tre o quattro mesi.
Quindi, qualsiasi parrocchetto senza queste strisce nere sulla fronte sarà più vecchio di 12 settimane di vita.
Se vuoi essere sicuro che il tuo parrocchetto sia giovane, controlla che abbia ancora le strisce sulla fronte.
Per altre informazioni e consigli per riconoscere l’età di un Parrocchetto o altro pappagallo non perderti questo articolo: Come riconoscere l’età del pappagallo
Ci sono poi altre cose da controllare se vuoi portare a casa un parrocchetto ondulato che sia sano e felice:
Controlla la gabbia o la voliera dove stai scegliendo il tuo parrocchetto, molti allevatori e negozianti tengono i loro pappagalli in ambienti puliti e curati, ma purtroppo non tutti sono così scrupolosi.
Se le gabbie ti sembrano sporche o sovraffollate, prive di cibo e acqua fresca, faresti meglio a comprare altrove il tuo pappagallo.
Un pappagallino che ha vissuto i primi giorni della sua vita in un ambiente sporco e poco adatto, ha più possibilità di crescere meno sano e felice, potrebbe anche essere già malato.
Prima di scegliere poi, cerca di fare tante domande al venditore o all’allevatore, dovrebbe essere una persona molto informata sui volatili e rassicurarti sulla sua professionalità e assistenza post vendita.
Se in questa fase non ti sembra un venditore molto informato e preciso, non puoi fidarti del fatto che i suoi pappagalli siano sani e trattati come si deve.
Se in questo momento stai pensando che “salvare” dei parrocchetti maltrattati sia comunque un gesto virtuoso, sappi che la cattiva salute di un giovane uccello come il parrocchetto porta molto spesso alla sua morte in pochi giorni.
E in più farai guadagnare una persona che sarebbe meglio non vendesse questi piccoli animali in condizioni così precarie
Chiedi al negoziante una garanzia scritta o un certificato di salute del parrocchetto che acquisterai, molti allevatori professionisti lo fanno come prassi a ogni vendita.
Scegli un parrocchetto in salute controllando queste cose
- Piumaggio completo e in ordine: non ci dovrebbero essere piume mancanti o disordinate, e l’ondulato dovrebbe apparire pettinato e dai colori vivaci.
- Sociali e spigliati: i giovani parrocchetti in salute saranno rumorosi, attivi e giocherelloni. Uno passivo e appollaiato da solo in un angolo della gabbia sarà con molte probabilità un parrocchetto malato.
- Respirazione: la cocorita è davvero un pappagallino chiacchierone e canterino, ma quando respirano e basta non si dovrebbe sentire nessun rumore di fondo. Ascolta il pappagallino quando non sta vocalizzando, se senti un respiro affannoso o una specie di “clic”, potrebbe avere problemi respiratori.
- Narici e becco puliti: le narici dovrebbero essere pulite, senza muco o materia secca che le ostruisce , idem per il becco. Se c’è qualcosa di inusuale attaccato a queste parti, significa che l’uccello ha un problema respiratorio, tra le cause più comuni di morte nei pappagallini. Potrebbe anche essere contagioso, quindi qualsiasi altro parrocchetto che condivide la stessa gabbia potrebbe essere infettato.
- Becco simmetrico e proporzionato: se è storto, dall’aspetto ruvido o sovradimensionato, ci saranno dei problemi di salute nascosti.
- Zampette con tutte le dita: dovrebbero esserci quattro dita su ogni zampetta del parrocchetto, due che puntano in avanti e due all’indietro (una conformazione nota come zigodattilo, caratteristica comune a tutti i pappagalli, e il segreto della loro grande destrezza). Inoltre, se le zampe sembrano gonfie o più squamose in confronto agli altri pappagallini, potrebbe indicare una malattia.
- Area della cloaca in ordine: è l’area da cui l’uccello emette i suoi escrementi, e si trova sotto la coda. Se sembra sporca o disordinata potrebbe esserci un problema di salute, dato da una dieta sbagliata.
Scegliere un parrocchetto che parlerà
I parrocchetti possono imparare a ripetere parole ma non tutti lo faranno al 100%. Ci vuole tempo, pazienza e coerenza da parte tua, e anche così non c’è garanzia di successo.
Ma se la tua priorità è quella di avere un pappagallo parlante, pensaci bene, potrebbe non accadere mai, e non ci sarebbe colpa, ne la tua, ne del parrocchetto.
Fatti questa domanda: Sarò comunque felice se il mio pappagallino non parlerà?
Se la risposta è no, non comprare un pappagallino.
Se vuoi lavorare sulla sua capacità di imparare a ripetere le parole, dovrai lavorarci su, e ci sono alcune cose da fare per avere maggiori possibilità di successo:
- Gli uccelli giovani imparano a parlare più facilmente, quindi scegline uno che non abbia ancora avuto la sua prima muta (cioè dalle sei alle 12 settimane di età).
- I maschi imparano più facilmente a parlare delle femmine (anche se alcune femmine possono essere istruite).
- Un parrocchetto allevato mano (cioè che si è abituato a essere maneggiato dall’uomo) e completamente rilassato in tua compagnia, parlerà più facilmente di un uccello meno “addomesticato”.
- Parla al tuo pappagallino appena è a casa: decidi quale parola o frase vuoi che impari per prima, e ripetila spesso, usa parole e frasi brevi.
Più sotto tornerò sull’argomento “addestramento a parlare” in modo più approfondito, ma se vuoi informarti subito su, come aumentare le possibilità che il tuo parrocchetto impari a ripetere le sue prime parole, qui c’è il mio articolo dedicato: I Parrocchetti possono parlare? [Come insegnare +TRUCCHI]
Mantenimento di un Parrocchetto Ondulato
Se non hai tempo ogni giorno da dedicare al tuo pappagallo, non ha senso acquistarne uno. Anche se i parrocchetti sono animali relativamente facili da accudire, questo non significa che puoi semplicemente portarne uno a casa e poi dimenticartene.
La cocorita richiede alimentazione quotidiana, gioco e una pulizia regolare.
Altre sezioni di questa guida entrano più nel dettaglio, ma questi sono i requisiti di base per mantenere il tuo parrocchetto felice:
- Una gabbia di dimensioni adeguate, ben progettata e pulita regolarmente, in una stanza calda e priva di correnti d’aria.
- Una dieta ben bilanciata e varia con frutta e acqua fresca giornaliera.
- Accessori e giochi per il riposo e la stimolazione dell’attività.
- Un ambiente privo di stress (niente gatti o cani molesti, niente luci per tutta la notte, niente bambini che molestano e spaventano i parrocchetti)
- Compagnia di altri pappagallini, oppure la tua compagnia costante.
- Possibilità di volare e girovagare fuori dalla gabbia di tanto in tanto.
Checklist per principianti
Se sei alle prime armi e non vuoi commettere errori, guarda questa sezione dove trovi la lista degli oggetti da avere per ospitare a casa il tuo nuovo parrocchetto.
Prepara una gabbia completamente attrezzata prima di acquistare o ricevere a casa il tuo parrocchetto; assicurati che sia in una posizione adatta e munisciti di questi accessori:
- Ciotole per il cibo
- Beverino per acqua
- Ciotola per acqua
- Posatoi
- Osso di seppia
- Blocco minerale
- Una campana
- Uno specchio
- Un’altalena
- Una scorta di giocattoli per pappagallini, da ruotare regolarmente (si annoiano molto spesso)
- Qualcosa da masticare e beccare, come legno di balsa
Più sotto scenderemo nei dettagli dell’organizzazione della gabbia se vuoi approfondire.
Per altre informazioni da conoscere prima di comprare un parrocchetto, leggi qui: 5 Informazioni da sapere prima di comprare un Parrocchetto
Inserire un parrocchetto in gabbia
I parrocchetti sono uccelli da stormo, abituati a vivere in comunità. Tuttavia, un parrocchetto solitario già abituato alla solitudine in una gabbia, potrebbe diventare un po’ scontroso se un nuovo membro viene introdotto nello gabbia improvvisamente.
Lo stesso potrebbe avvenire se una coppia di parrocchetti riceve in gabbia un terzo parrocchetto.
Ogni nuovo arrivo avrà bisogno di un periodo di isolamento in una seconda gabbia, per assicurarsi che A) non ci siano problemi di salute o malattie trasmissibili e B) per far abituare tutti gli uccelli alla presenza reciproca.
Almeno le prime quattro settimane dovresti tenere il nuovo pappagallo in una gabbia separata, vicino agli altri.
Trascorso questo periodo, avvicina le gabbie, facendo toccare le sbarre, in modo che i pappagallini possano avere il loro primo contatto becco a becco.
Mantieni questa situazione di “separazione con possibilità di contatto” finché non sembrano a loro agio e tranquilli l’uno con l’altro.
Passato il tempo necessario, io ti consiglio di mettere il parrocchetto/parrocchetti più “anziani” all’interno della gabbia nuova con il nuovo parrocchetto, e non viceversa.
Così abbassi le possibilità che i parrocchetti residenti già da tempo a casa tua, sentano di dover difendere la loro gabbia.
E raddoppia i punti di cibo e acqua mettendoli da entrambe i lati della gabbia, per evitare ogni tipo di lotta per mangime e acqua.
Se si verifica qualche battibecco o zuffa tra i parrocchetti in gabbia, non farti prendere dal panico poiché è normalissimo, le cose dovrebbero calmarsi rapidamente una volta che la gerarchia si è stabilita.
Per fermare una rissa particolarmente violenta, inserisci un mazzetto di miglio, vedrai che potrebbero fermarsi per mangiare tutti insieme il miglio.
Se i litigi persistono, potrebbe essere necessario tenerli separati più a lungo e riprovare a unirli più tardi.
Più grande è la gabbia dove unirai i parrocchetti, più facile dovrebbe essere l’integrazione dei nuovi arrivati.
Prendere una coppia o un parrocchetto singolo?
Molto spesso si sente dire che una coppia di parrocchetti sarà generalmente più felice di un parrocchetto singolo, ma non è esattamente così.
Sono uccelli molto socievoli, e in natura vivono in grandi stormi, è quindi normale che è preferibile tenerli in gruppo, ma parlando di appartamenti e gabbie, è ovvio che tenere uno stormo non è possibile.
Se puoi tenere una coppia bene, ma se vuoi tenerne uno solo è bene che tu sia molto presente a casa, poiché dovrai essere tu il compagno del tuo parrocchetto.
Se per lavoro sei spesso fuori casa per gran parte della giornata, meglio prendere una coppia, si terranno compagnia a vicenda.
Quanti parrocchetti possono stare in una gabbia?
Se stiamo parlando di un solo parrocchetto, una gabbia di 45 centimetri di lunghezza e sarà sufficiente. Solitamente le gabbie hanno forme rettangolari oppure quadrate, quindi altezza e profondità saranno simili alla lunghezza.
Se devi invece sistemare 2 parrocchetti, una gabbia adatta per la coppia misurerà circa 55 centimetri di lunghezza.
Per quattro esemplari di parrocchetti, la gabbia dovrà essere più spaziosa ancora, quindi 65 centimetri di lunghezza, e così via fino ad arrivare alle voliere di grandi dimensioni per gruppi superiori ai 4 parrocchetti.
Se hai intenzione di tenere diverse specie di pappagalli insieme ai tuoi parrocchetti, conta che specie più grandi avranno bisogno di spazi più ampi, quindi queste misure si allargheranno se il pappagallo che inserirai sarà di dimensioni superiori a un parrocchetto.
Due parrocchetti maschi insieme
Se hai una coppia di parrocchetti maschi, potresti assistere a qualche litigio, ma non ti preoccupare, le zuffe e i battibecchi sono parte della vita sociale dei parrocchetti, e in genere molto difficilmente i parrocchetti si fanno male davvero a vicenda.
Sicuramente un litigio tra parrocchetti non è un evento silenzioso, diciamo che te ne accorgerai sicuramente.
Una coppia di parrocchetti maschi in piena tempesta ormonale nella stagione degli amori farà un po di baccano, ma se il silenzio completo è quello che cerchi, sicuramente i parrocchetti non sono l’animale domestico per te.
Mi è successo raramente (un paio di volte) di dover separare delle coppie di parrocchetti maschi perchè troppo litigiosi, perchè uno dei due rischiava di sovrastare completamente l’altro causandogli stress e problemi di alimentazione.
In questi casi si può intervenire isolando i parrocchetti maschi in due gabbie separate, ma ripeto è comunque abbastanza raro che i litigi diventino un vero problema.
Un parrocchetto femmina e una maschio insieme
Molti allevatori raccomandano di tenere un maschio e una femmina, se gli verrà chiesta una coppia. Questo perché probabilmente vivranno insieme più in armonia, ma ovviamente a un certo punto potrebbero accoppiarsi.
Per evitare l’accoppiamento e la deposizione delle uova, puoi sopire ogni istinto riproduttivo non inserendo nella gabbia alcun nido, o oggetto che abbia un buco al suo interno o che sia comunque cavo.
Senza un nido la possibilità che una coppia di parrocchetti si riproduca si riduce drasticamente.
In caso tu te lo stessi chiedendo, i parrocchetti non possono essere sterilizzati o castrati come altri animali domestici.
Due parrocchetti femmina insieme
Anche due parrocchetti femmina insieme in una gabbia possono essere una coppia di parrocchetti felice, non è vero che non possono convivere insieme pacificamente, anzi io ho notato che si scontrano meno delle coppie di maschi.
Quello che dovresti invece evitare, è aggiungere una parrocchetto maschio in una gabbia dove già convivono una coppia di parrocchetti femmina.
In questi casi lo scontro tra le due femmine è assicurato, ma quale animale in queste circostanze non si scontrerebbe?
Nella stagione degli amori, con gli ormoni che modificano il temperamento dei parrocchetti un trio formato da due femmine e un maschio, si traduce in uno scontro diretto tra le due femmine.
Stessa cosa per un trio formato da due maschi e una femmina di parrocchetto, gli scontri dettati dagli ormoni dei due maschi sarebbero davvero frequenti e intensi.
Se hai una coppia di parrocchetti dello stesso sesso e vuoi aggiungere un terzo elemento, aggiungi un parrocchetto di ugual sesso.
Parrocchetti con altre specie di pappagalli
I parrocchetti ondulati potranno convivere tranquillamente con diverse altre specie di piccoli pappagalli, per esempio con la Calopsitta, Lorichetti e altre specie di parrocchetti.
Inseparabili e parrocchetti non vanno d’accordo nella stessa gabbia, spesso l’inseparabile ha un temperamento abbastanza aggressivo con altre specie di pappagalli.
Se si parla invece di specie di pappagalli di dimensioni maggiori di un parrocchetto ondulato, la buona convivenza dipende dallo spazio che avranno a disposizione.
Se ci sono pappagalli più grandi, è importante che le dimensioni della gabbia o voliera siano giuste, per permettere a ogni esemplare di svolazzare liberamente senza scontrarsi tra loro.
Ogni esemplare dovrà riuscire a isolarsi e distanziarsi correttamente in caso di zuffe e accoppiamenti, e ci sarà bisogno di attrezzare la voliera con diversi trespoli, ripari e cavità, in modo da offrire diversi punti di “isolamento” a ogni specie.
Stessa cosa per i punti di abbeveraggio e cibo, dovranno essere molteplici per evitare affollamenti in un punto solo o ostruzioni da parte dei pappagalli più grandi e prepotenti.
Per questi motivi in caso di diversi esemplari di pappagalli di diversa specie (compresi i parrocchetti ondulati) una voliera esterna di grandi dimensioni è d’obbligo.
Come portare a casa un parrocchetto ondulato
Una volta scelto e acquistato presso l’allevatore o negozio il tuo o i tuoi parrocchetti, dovrai tornare a casa.
L’uscita dalla gabbia del negozio e il viaggio subito dopo, sarà già uno stress per il parrocchetto, quindi se possibile cerca di far durare lo spostamento dal negozio a casa il meno possibile.
Quando compri un parrocchetto, ti verrà consegnato all’interno di una scatola per trasporto animali vivi, almeno che tu non acquisti nello stesso momento anche una gabbia.
Queste scatole sono spesso fatte di cartone e hanno dei piccoli fori sui lati per permettere al parrocchetto di ricevere l’aria necessaria, sono ovviamente delle scatole adatte solo al trasporto fino a casa.
Un parrocchetto sarà meno agitato durante il trasporto se non vede l’esterno, per questo la scatola è spesso preferibile alla gabbia, in più la scatola essendo piccola non permetterà al parrocchetto agitato di muoversi, svolazzare e sbattere contro le pareti facendosi male.
Se trasporterai il tuo nuovo parrocchetto fino a casa in una gabbia, assicurati di coprirla per non far agitare troppo il parrocchetto.
Come trasportare un parrocchetto in auto
Posiziona la scatola o la gabbia per il trasporto del parrocchetto dove non si muoverà troppo, bloccala con la cintura sui sedili posteriori in modo che non possa cadere o scivolare sotto i sedili, oppure la puoi posizionare nello spazio dei piedi per il passeggero.
Se hai un passeggero, la cosa più facile è che lui tenga la gabbia o la scatola sulle sue ginocchia, o meglio ancora bloccata tra i piedi.
Non mettere mai la gabbia o la scatola del parrocchetto nel bagagliaio dell’auto.
Se ti interessa l’argomento, viaggi e spostamenti in auto con il tuo parrocchetto, leggi questo articolo: Come viaggiare con un pappagallo
Gabbie per Parrocchetto Ondulato
La gabbia per il tuo nuovo parrocchetto, dovrebbe essere già pronta ed equipaggiata a casa appena torni con il tuo pappagallino.
Ti sconsiglio di non portarlo a casa senza aver settato prima la sua gabbia definitiva.
Conta che tra tutte le attrezzature standard necessarie per tenere un parrocchetto domestico, la gabbia è senza dubbio quella più costosa.
Se non hai i soldi per acquistarla prima di prendere il parrocchetto, è meglio rimandare l’acquisto di un pappagallo.
La gabbia sarà la casa definitiva per tutta la vita del volatile, è una scelta importante e necessaria, non sottovalutarla.
Forma e design di una gabbia per parrocchetti
Esistono gabbie di diverso tipo e forme, ma non tutte sono adatte al volatile che lo abiterà, ma anche per te che dovrai pulirla ed equipaggiarla con tutto il necessario.
Dato che dovrai riempire cibo e cambiare acqua ogni giorno e pulire regolarmente il fondo, dovrai avere facile accesso e spazio per maneggiare oggetti all’interno.
I pappagallini hanno bisogno di spazio per volare, ma anche anche di trespoli e posatoi.
Anche la distanza tra le sbarre che creano la gabbia è importante, non dovrebbe esserci più di 1 centimetro tra sbarra e sbarra, questo per evitare che il parrocchetto incastri la sua testa fra le sbarre e ci rimanga incastrato.
Non ci dovrebbe essere nulla di appuntito o rugginoso all’interno della gabbia, e questo vale anche per l’esterno, dato che il tuo ondulato, una volta addestrato a uscire, potrà arrampicarsi anche all’esterno.
Un motivo per cui acquistare la gabbia da un rivenditore conosciuto e di fiducia è quello di evitare gabbie che sono state verniciate con smalti tossici, non adatti ai parrocchetti, purtroppo in commercio è possibile trovare gabbie molto economiche che sono ricoperte di questi smalti.
Queste caratteristiche le devono anche avere tutti gli eventuali giocattoli e accessori che vengono inseriti nella gabbia.
Dimensione della gabbia
Una gabbia troppo piccola o affolata potrebbe non permettere al parrocchetto di volare da un trespolo all’altro, per te sarà difficile entrarci con le mani per pulizia e cambio degli oggetti.
Come ho spiegato sopra, una gabbia per un singolo parrocchetto deve essere grande 45x45x45cm, se poi è più grande ancora meglio.
Per una coppia di parrocchetti cerca una gabbia non inferiore a 55 centimetri di lunghezza.
Lo spazio serve ai parrocchetti soprattutto per poter volare in orizzontale all’interno della gabbia.
Voliera per Parrocchetti Ondulati
La differenza tra gabbia e voliera per pappagalli risiede nella dimensione delle stesse. Una voliera è solitamente di grandi dimensioni, superiore a 60 cm x 60 cm, a differenza della gabbia sarà adatta a contenere diversi esemplari di pappagalli, anche di grandi dimensioni, garantendogli la giusta libertà di movimento.
Quindi se è tua intenzione tenere diversi esemplari di parrocchetto ondulato, sappi che avrai bisogno di una voliera e non di una gabbia, e molto probabilmente per dimensioni dovrai tenere all’esterno, in un giardino o terrazzo.
Ma durante la notte, soprattutto nei mesi freddi, i parrocchetti dovranno essere tenuti al coperto in casa, quindi se comprerai una voliera prendi un modello dotato di carrello con ruote per agevolare il trasferimento.
Accessori per l’interno della gabbia
Un parrocchetto avrà bisogno di diversi accessori inseriti nelle gabbia, come trespoli, posatoi, beverino, mangiatoia, ciotoline, altalena, giocattoli da beccare, osso di seppia, blocco minerale e qualcosa per coprire la base della gabbia.
Ale cocorite piace la varietà nelle loro gabbie e si annoiano spesso, quindi il mio consiglio è comprare diversi giocattoli e poi farli ruotare ogni settimana.
Altri accessori che potrebbero esserti utili possono essere:
- Supporto/Piedistallo per gabbia
La gabbia dei parrocchetti può essere collocata su qualsiasi mobile, o si può acquistare un supporto o un piedistallo specifico per la gabbia.
- Copertura per gabbia
Se la notte non è possibile creare il buio totale nella stanza dove tieni la gabbia, allora dovrai coprirla con un copertura apposita che blocchi la luce, altrimenti i tuoi parrocchetti rimarranno svegli la notte o dormiranno molto male.
E con la coperta il vostro parrocchetto non comincerà a cantare ai primi raggi di sole, alle cinque del mattino.
Un parrocchetto ha bisogno di dormire dalle 10 alle 12 ore per notte.
Mangiatoie per l’alimentazione dei Parrocchetti
Molto spesso presso gli allevatori, puoi vedere che i piatti e le ciotole con il cibo vengono sistemati tutti sul fondo della gabbia, infatti in natura questi uccelli beccano il cibo sul terreno.
Ma per ordine e estetica della gabbia, nulla ti vieta di agganciare le mangiatoie sui lati della gabbia, l’importante è che ci sia un trespolo corrispondente per permettere al parrocchetto di mangiare senza troppa fatica.
Le mangiatoie in commercio sono in alluminio o plastica e ne esistono di diverse forme, io ti consiglio di prenderne una con il fondo abbastanza largo, poiché i parrocchetti tendono a buttare le bucce dei loro semini dentro la mangiatoia stessa, e a coprire i semi che sono sotto.
Molte mangiatoie apposite per semi, a differenza delle classiche ciotoline, sono antirovesciamento e hanno la predisposizione a essere agganciate ai bordi della gabbia.
Bagnetto per Parrocchetti
In genere i parrocchetti amano fare il bagnetto, in natura si lavano per togliere la polvere dalle loro penne e anche per rinfrescarsi; anche i parrocchetti domestici possono divertirsi e rinfrescarsi bagnandosi ogni tanto.
Ti potrai accorgere che senza una ciotolina d’acqua apposta per il bagnetto, il tuo parrocchetto potrebbe cercare di bagnarsi con l’acqua del beverino.
Esistono in vendita vaschette da bagno per pappagalli di tutte le forme e dimensioni, alcune assomigliano a delle mini docce per pappagalli, in alternativa ti puoi tranquillamente arrangiare con una ciotolina dai bordi alti.
Alcune volte è meglio posizionare la ciotola per il bagnetto solamente al momento in cui vuoi che il tuo parrocchetto si bagni, poiché se la lasci dentro la gabbia, potrebbe diventare in poco tempo meta fissa dei parrocchetti, che schizzeranno e rovesceranno acqua un pò dappertutto.
Dove posizionare la gabbia dei Parrocchetti?
Dove posizionare la gabbia è un particolare abbastanza importante per la salute dei tuoi parrocchetti.
Per scegliere la stanza della casa e il punto della stanza dove posizionare la gabbia tieni questo in considerazione.
- La gabbia dovrebbe essere posizionata all’altezza del petto o della testa del proprietario. Se è più bassa, i parrocchetti potrebbero sentirsi minacciati dalla tua figura. Ma non metterla nemmeno troppo in alto, anche i parrocchetti devono poter vedere le persone che li circondano.
- Scegli una stanza della casa che sia abbastanza luminosa, e vissuta dai membri della famiglia giornalmente, ma non troppo rumorosa.
- Metti la gabbia in un posto che permetta al volatile di abituarsi ai suoni e ai rumori quotidiani che ci sono in una casa, ma se la stanza è davvero troppo rumorosa, allora e meglio trovarne un’altra.
- Non lasciare mai i tuoi parrocchetti sul davanzale di una finestra per troppo tempo, così sarebbero esposti direttamente al sole o al freddo degli spifferi.
- Non posizionare la gabbia vicino a condizionatori d’aria, termosifoni o ventilatori, i parrocchetti sono nemici degli sbalzi di temperatura.
- Non lasciare la gabbia in stanze con profumatori d’aria chimici, possono far soffrire o addirittura uccidere i parrocchetti.
- Non mettere la gabbia in cucina, i vapori e i fumi gli daranno molta noia.
Alimentazione dei Parrocchetti Ondulati
I parrocchetti domestici hanno bisogno di seguire una dieta specifica, che fornisca loro tutte le esigenze nutrizionali per restare attivi e in salute.
La maggior parte della loro alimentazione giornaliera è costituita da semi, e una buona dose di frutta fresca, un blocco minerale e il gioco è fatto.
La frutta fresca per i parrocchetti è un’ottima fonte di vitamine e minerali, vitamina C, A e K saranno garantite da una dieta con frutti diversi, e anche potassio, magnesio e minerali vari.
Anche se la maggior parte della frutta è adatta al tuo parrocchetto, ci sono alcuni frutti che non sono assolutamente adatti, come il pomodoro.
Per capire quale frutta è adatta a loro e quale assolutamente no, leggi qui: I parrocchetti possono mangiare la frutta?
I parrocchetti non sono molto schizzinosi e difficili in fatto di cibo, ma aspettati delle differenze di gusti tra esemplare e esemplare.
Ma come regola generale, esattamente come per l’uomo, la dieta del parrocchetto deve essere più varia possibile.
Quindi anche verdura, frutta secca e uova sode possono essere inserite nella dieta, per una lista completa degli alimenti che possono mangiare, e quali invece non possono mangiare perchè tossici, guarda qui: Lista Alimenti adatti ai Parrocchetti (e quali evitare)
Ti consiglio vivamente di leggere questo articolo prima di dare da mangiare al tuo Parrocchetto cibi che per lui sono tossici, come:
- Cioccolato
- Cipolla
- Avocado
Razze, varietà e mutazioni diverse di Parrocchetto Ondulato
Pur esistendo una sola razza di parrocchetto ondulato (Melopsittacus undulatus), si sente spesso parlare di parrocchetti ondulati Inglesi, che a differenza dell’australiano sono grandi almeno il doppio, hanno un piumaggio abbondante e soffice e un temperamento più pacato, ma in Italia non sono molto presenti.
Oltre agli Inglesi esistono altri parrocchetti ondulati che presentano mutazioni nel tipo di piumaggio:
- I Ciuffati
Parrocchetti dotati di un buffo ciuffo sulla testa che gli cala sopra gli occhi
- Gli Hagoromo
Parrocchetti distinguibili per il ciuffo sulla testa e dei ciuffi sulle ali a forma di eliche.
In Italia gli allevatori classificano i loro Parrocchetti Ondulati in base al colore del piumaggio e i due gruppi principali di colore sono verde/giallo e blu/bianco.
Tutte le varianti di colore vengono chiamate mutazioni, di queste la principale, definita ancestrale è quella che si trova più comunemente in natura, ovvero la verde gialla
Il verde di questi parrocchetti a sua volta può avere diverse tonalità, verde chiaro, scuro e verde oliva.
Esistono più di 30 colori e combinazioni diverse nei parrocchetti ondulati, proprio perché gli allevatori hanno isolato e fatto riprodurre insieme tutti quei colori che erano diversi dall’ancestrale verde/giallo, comunemente visto in natura.
Mutazioni di colore e varietà nel Parrocchetto Ondulato
Esistono davvero moltissimi colori per gli Ondulati da allevamento, tutti si basano sul giallo e il blu, che insieme formano il verde, appunto il colore dominante nelle cocorite in natura.
In molte varietà il giallo è assente, e questo è il caso dei parrocchetti blu su base bianca.
Un colore che però non troverai nelle diverse specie di parrocchetti ondulati è il rosso.
Il colore di un piccolo di parrocchetto dipenderà quindi dai suoi genitori (patrimonio genetico), ma anche dei nonni e così via, non è facile prevedere il colore della prole di una coppia di cocorite.
Una volta che le mutazione di colore vengono fissate nei geni e tramandate di generazione in generazione ecco che può essere classificata come varietà, ne esistono molte e le più comuni in Italia sono:
- Ancestrale
- Blu Comune
- Grigio
- Viola
- Pezzato
- Lutino
- Albino
- Avorio
- Opale
- Faccia Gialla
- Faccia Oro
- Cannella
- Fulvo
- Ala Perlata
- Ala Chiara
- Ala Grigia
- Ala Merlata
Riconoscere il Parrocchetto Ondulato maschio dalla femmina
Una volta che un parrocchetto ha qualche settimana di vita, sarai in grado di riconoscere il sesso osservando il colore della cera (quella specie di mascherina dove ci sono le narici del parrocchetto, sopra il becco).
Normalmente la cera di una femmina è marrone, mentre quella del maschio rimane blu.
Inoltre nella femmina la cera marrone diventa sempre più ruvida con gli anni, mentra quella del maschio può diventare di tonalità blu scuro.
Ma la cera in effetti può non corrispondere o indicare chiaramente il sesso del parrocchetto, per malattie o carenze ormonali o nella dieta, quindi puoi osseravre altre caratteristiche per capire se stai osservando un parrocchetto maschio o femmina.
In questo articolo ti spiego quali caratteristiche osservare, oltre la cera, per definire il sesso del parrocchetto: Come distinguere il sesso di un parrocchetto ondulato, cera e altre caratteristiche
Verso e cinguettio del Parrocchetto Ondulato
Essendo il parrocchetto ondulato un pappagallo, il suo verso è identificato come garrito, esatto il pappagallo, e anche la cocorita garrisce.
Ma definire con una sola parole i diversi suoni che un parrocchetto (e anche qualsiasi altro pappagallo) può fare è davvero riduttivo.
Qui spiego meglio i tanti modi in cui un pappagallo si esprime: Che verso fa il pappagallo? Impariamo il suo linguaggio
Infatti possono cinguettare e cantare e ripetere parole, ma anche emettere suoni simili a un chiacchiericcio o un cicaleccio ossessivo.
Ovviamente ogni suono andrà compreso anche in base al loro comportamento e alla situazione in cui lo fanno.
E conta che un parrocchetto di solito è come quelle persone che non riescono mai a rimanere in silenzio per troppo tempo, deve sempre riempire i silenzi con qualche suo verso.
- Cinguettio singolo
È il singolo cinguettio il suono che sentirai più spesso se prenderai un parrocchetto, gli serve per comunicare con i suoi simili, oppure con te. E può significare che tutto è ok, è tutto nella norma. Oppure lo può usare per attirare la tua attenzione su di lui per qualche motivo specifico, che può essere anche una preoccupazione, come per esempio “ehi.. qui manca l’acqua!”.
- Strillo
È un suono che difficilmente può essere assimilato a un cinguettio o a una melodia, sembra proprio uno strillo a becco aperto. Il parrocchetto è arrabbiato o spaventato per qualche motivo, che può anche non dipendere da te… a tutti succede di avere una giornata no.
- Chiacchiericcio
In genere questo suono che sembra come un chiacchiericcio sommesso, una specie di conversazione, è segno di contentezza del parrocchetto. Potresti notare anche che il parrocchetto mentre “chiacchiera” gonfia leggermente le piume del corpo e della testa, un altro segno di felicità.
Questi sono solo alcuni suoni del linguaggio del parrocchetto, che comprende versi musicali e non, e in più alcuni parrocchetti si lasciano ispirare e imitano i suoni e le melodie che sentono in casa, suonerie di telefoni, televisione o radio.
Parrocchetti Ondulati che parlano?
I parrocchetti come altri pappagalli sono dei piccoli mimi, e cercheranno di ripetere diversi tipi di suono da aggiungere al loro repertorio.
Parlando spesso al tuo giovane parrocchetto, e lasciandolo in compagnia di radio o tv con voci umane, potrebbe portarlo a imparare a ripetere qualche parola umana.
A volte i suoi vocalizzi non saranno riconoscibili come parole umane, ma se avrai pazienza e sarai fortunato, un giorno lo sentirai dire qualcosa di comprensibile.
Anche se quella parola per lui non avrà significato in quanto non è in grado di comprenderlo, per te sarà una emozione grandissima, credimi!
Aiutare il Parrocchetto a parlare
Se il tuo parrocchetto vive in gabbia con altri esemplari sarà più difficile fargli sentire le parole umane, in quanto sarà concentrato spesso sul linguaggio dei suoi simili.
È quindi vero che gli esemplari single, ovvero soli in gabbia hanno maggiori possibilità di ascoltare esattamente quello che stai dicendo, e quindi imparare più in là a ripeterlo.
Ma attenzione, un pappagallo solitario avrà bisogno di un compagno umano sempre in casa a tenergli compagnia, altrimenti rischierà di soffrire di solitudine.
Se ti sembra che il tuo parrocchetto stia cominciando a ripetere qualche tua parola, puoi premiare questo comportamento dandogli subito un pezzettino di frutta e ripetendo con lui la parola, così lo aiuterai a perfezionarla.
Sapevi che alcuni amano tantissimo le banane? Qui ti spiego un trucco per fargliele piacere ancora di più e renderle irresistibili al loro gusto: I parrocchetti possono mangiare le banane?
Non credere però che ogni Parrocchetto Ondulato debba per forza parlare, questa capacità dipende da tanti fattori, in primis da te e da come accudirai il tuo volatile, qui ho approfondito l’argomento e il come fare per farlo parlare: I Parrocchetti possono parlare? [Come insegnare +TRUCCHI]
Comportamento del Parrocchetto Ondulato
I Parrocchetti Ondulati sono estremamente sociali e non saranno mai pienamente soddisfatti se solitari e senza un padrone molto presente. Sono molto vocali e tipicamente attivi e giocosi e inclini a essere addestrati se gli viene dedicato il giusto tempo. Raramente sono aggressivi.
Come abbiamo spesso detto i parrocchetti ondulati hanno tutti personalità diverse, ma qui possiamo identificare alcuni comportamenti comuni alla specie.
In periodo di accoppiamento, che in cattività può capitare in qualsiasi periodo dell’anno, entrambe i sessi possono diventare più territoriali e aggressivi del solito.
Le femmine possono essere particolarmente sensibili in questi periodo di ormoni in aumento, e un parrocchetto normalmente calmo e gentile potrebbe improvvisamente diventare nervoso e aggressivo, questo periodo può durare anche 6 settimane.
Ma non ti preoccupare, il becco e la mascella del parrocchetto non sono abbastanza forti e grandi per ferirti con un morso.
Comportamento dei parrocchetti in coppia
I parrocchetti essendo volatili da stormo amano stare in coppia, il più delle volte socializzano e stringono un legame tra loro.
È possibile però che non tutte le coppie vadano d’accordo, potrebbero litigare spesso e tenersi il più lontano possibile l’uno dall’altro all’interno della gabbia.
Non si spulceranno a vicenda e non staranno seduti a chiacchierare insieme. In queste situazioni gli uccelli dovrebbero essere separati.
In questi casi sarebbe meglio separare i due esemplari, oppure puoi provare a inserire un piccolo specchio nella gabbia.
Lo specchio crea l’illusione che ci siano altri esemplari in gabbia, e i due potrebbero rivedere il loro rapporto in base alla nuova presenza.
A volte uno specchio può aiutare a rompere il ghiaccio, gli uccelli interagiranno con i “nuovi arrivati”, e questo potrebbe spostare l’equilibrio sociale dello “stormo” abbastanza da farli diventare più amichevoli.
Una coppia di parrocchetti legati invece saranno sempre uno a fianco all’altro. Il maschio canterà le sue canzoni e agiterà la testa. Li potrai trovare spesso a strofinare a vicenda il becco e a spulciarsi e pulirsi le penne.
Come legano due parrocchetti
Dal momento in cui il parrocchetto esce dal nido si lega al suo stormo, si unirà al gruppo di uccelli che lo circonda, facendo insieme a loro attività quotidiane come: lavarsi le penne a vicenda (preening o grooming), volare in gruppo, cinguettare e mangiare.
Quando due parrocchetti si legano particolarmente, sfregano i loro becchi l’uno contro l’altro, e si becchettano leggermente la testa e la faccia a vicenda.
E il loro modo di darsi un bacio a vicenda.
Se il tuo parrocchetto è solo in gabbia, tutte queste attività dovrà condividerle con te, per questo dovrai essere molto più presente.
Se dedicherai alla tua cocorita il tempo e la dedizione giusta, vedrai che si legherà a te, cercandoti e seguendoti ovunque, proprio come può legare un cane con il proprio padrone.
Pulizia delle piume (Preening, Grooming)
Il preening o anche grooming è il modo in cui i parrocchetti si tengono puliti e ben curati, quando li vedi lisciarsi e spulciarsi le piume a vicenda.
I parrocchetti dedicheranno molto tempo a questa attività, dopotutto devono lisciarsi tutte le penne che hanno, e non sono poche. E poi lasciar fare a un compagno gli permetterà di lisciare anche tutte le piume della faccia e i vari posti che per il loro stesso becco sono irraggiungibili.
Questo è il tipo di attività che due pappagallini amici o compagni fanno insieme, alla fine della sessione di toelettatura si gonfieranno e si scrolleranno le piume per darsi una pettinata generale.
Comportamento del parrocchetto davanti uno specchio
Uno specchio nella gabbia del parrocchetto, gli darà l’impressione di essere in compagnia di un secondo volatile, molto silenzioso.
Pensa che alcuni parrocchetti possono affezionarsi davvero tanto al loro riflesso nello specchio, e no, non lo fanno perché sono vanitosi, lo fanno perché credono davvero che sia un altro parrocchetto.
Anche se niente può sostituire un vero compagno, sia questo un pappagallo o un umano, lo specchio può essere d’aiuto se il tuo parrocchetto rimane spesso solo.
Io ho avuto un parrocchetto che rigurgitava i semi al suo riflesso nello specchio, segno di affetto e devozione, praticamente ci stava flirtando!
Ma siccome il parrocchetto ha una personalità complessa ci sono anche le giornate no, e non è difficile sorprendere il parrocchetto a litigare con la sua stessa immagine riflessa.
Comportamento del parrocchetto aggressivo
I motivi per cui i parrocchetti possono diventare aggressivi sono diversi, ma spesso è volentieri si innervosiscono e possono diventare aggressivi per tematiche legate a:
- Cibo
- Territorio
- Giocattoli
- Accoppiamento
Ogni minaccia o evento che gli sottrarrà uno di questi elementi li farà arrabbiare.
Alcuni esemplari possono arrabbiarsi anche spesso, ma fortunatamente questo stato di ira, spesso dura molto poco tempo.
Se ha una coppia di parrocchetti e li trovi a litigare troppo spesso, con il rischio che si facciano male, potrebbero non essere compatibili, in questi casi consiglio di metterli in gabbie separate.
Puoi comunque tenere le due gabbie vicine, per qualche mese, e poi ritentare una unione.
Una stato di aggressività nel maschio potrebbe raggiungere il suo massimo nella stagione degli amori, e la femmina dal canto suo potrebbe essere maggiormente aggressiva in fase di sistemazione del nido.
Importante è capire che ogni comportamento del parrocchetto ondulato deve essere letto e contestualizzato al momento per essere davvero compreso, leggi qui per maggiori informazioni: Capire il comportamento dei Parrocchetti: atteggiamenti e significato
Parrocchetto Ondulato che rigurgita
Quando il Parrocchetto rigurgita i semi che ha appena mangiato, non è malato, è un comportamento naturale in un maschio, di solito rivolto alla sua compagna femmina, per affetto o volontà di accoppiarsi. Da non confondere col vomito, che è causato da una malattia o malessere nel parrocchetto.
Più raro ma anche le femmine di Parrocchetto rigurgitano i loro semi verso il maschio se la loro voglia di riprodursi è forte, ma non soddisfatta.
I parrocchetti in gabbia da soli possono rigurgitare verso uno specchio, un giocattolo, o addirittura verso il loro padrone umano, se gli sono particolarmente affezionati.
Poco prima di rigurgitare il parrocchetto di solito scuote la testa e infine allunga il collo.
Mentre quando il parrocchetto vomita per un problema digestivo o comunque per una malattia, allora vedrai che il fenomeno è accompagnato da feci di colore e consistenza molto diverse dal solito, e una postura gobba e arruffata.
In questo caso è meglio portarlo subito da un veterinario, il rigurgito è autoindotto, il vomito è causato da una malattia.
Un uccello malato vomiterà senza che la testa si muova. Mostrerà anche altri sintomi, come escrementi sciolti o scoloriti (rispetto al colore degli escrementi normali del pappagallino), una postura gobba o letargia generale.
Se il vomito è accompagnato da questi segni o da altri comportamenti fuori dal normale, consulta un veterinario.
Parrocchetto dorme durante il giorno
Se noti che i tuoi parrocchetti durante il giorno si appisolano, chiudono gli occhi è dormono, non c’è da preoccuparsi, è normale.
Pur essendo animali diurni, i parrocchetti amano fare dei piccoli pisolini durante la giornata, quando dormono si raccolgono e gonfiano le piume, spingono la testa sul petto oppure la girano e la nascondono sotto l’ala.
Se ti sembra che il tuo parrocchetto dorma troppo durante il giorno, controlla che non ci sia qualcosa che gli impedisce di dormire la notte, come una luce o un suono che lo disturba.
Spesso un nido aiuterà parecchio il sonno del tuo volatile, qui troverai consigli e dettagli su come usare un nido per migliorare la qualità del sonno del tuo parrocchetto: I parrocchetti hanno bisogno di un nido nella loro gabbia?
Parrocchetto annoiato
Se il tuo parrocchetto ondulato resta spesso e per molto tempo in silenzio su un trespolo e non sta dormendo, probabilmente è annoiato.
Può succedere che si annoi, soprattutto se il tuo parrocchetto è solo in gabbia.
Puoi aiutarlo parlando con lui, mettendo della musica e cambiando più spesso i giocattoli nella gabbia, anche spostando il beverino e la mangiatoia, ogni stimolo gli sarà utile.
Muta del Parrocchetto Ondulato
La muta, ovvero il ricambio di tutte le penne, si verifica una volta all’anno nel parrocchetto, come in tutti i volatili.
Sarà un processo graduale durante il quale il parrocchetto potrà comunque volare, non è quindi normale che il parrocchetto presenti punti di pelle senza penne, nemmeno durante la muta.
Come capire che il parrocchetto è in muta?
Potrai accorgerti della muta e vedere le piume nuove sulla testa del parrocchetto, sono bianche e appuntite.
L’intera muta durerà circa 3 settimane, assicurati che in questo periodo la sua dieta sia ricca di frutta fresca e minerali, per dargli i nutrimenti necessari a mettere su delle penne forti e lucenti.
Anche se il parrocchetto non soffre fisicamente durante il periodo di muta, è comunque per lui un periodo delicato, potrebbe essere più passivo e letargico in questi momenti, alcuni diventano anche più nervosi, in questo caso lascialo stare da solo.
Addomesticare un Parrocchetto
Naturalmente un parrocchetto ondulato si sentirà intimidito dagli umani, in natura scapperebbero da una figura così grande e minacciosa.
Quindi se vuoi addomesticare il tuo parrocchetto, per poi poterlo toccare e accarezzare, dovrai prima di tutto guadagnare la sua fiducia.
In generale ricorda che movimenti bruschi e improvvisi, parlare a voce alta e rumori forti spaventeranno a morte il parrocchetto, soprattutto in fase di “conoscenza” del nuovo proprietario.
In questa fase qualsiasi tuo tentativo di infilare una mano nella gabbia, verrà visto come un attacco e scatenerà il panico.
Se vuoi addomesticare il tuo parrocchetto, dovrai dedicargli diverse sessioni di allenamento ogni giorno, il primo passo è farlo abituare alla tua presenza, fino a quando non comincerà a fidarsi di te.
Comincia a parlare in modo pacato e a bassa voce, con la faccia a una ventina di centimetri dalla gabbia, nei giorni successivi mostra al tuo parrocchetto le mani e lascia nella gabbia della frutta fresca o un biscottino.
Col tempo ho scoperto che i miei parrocchetti amano tantissimo certi frutti, per loro sono come un dolcetto, e quindi uso spesso dei pezzettini di frutta per avvicinarmi ai parrocchetti quando sono arrivati a casa da poco, potresti provare con le fragole.
Leggi qui: I parrocchetti possono mangiare le fragole?
Col passare dei giorni, nella testa del tuo parrocchetto la tua voce e le tue mani saranno associate a un evento piacevole.
Se vuoi che impari a ripetere qualche parola specifica, digliela e ripetila spesso in questi momenti.
Uno dei cibi che i parrocchetti adorano è la spiga di Miglio, contiene molti grassi, quindi non esagerare, ma per abituarlo alle tue mani e alle tue dita, puoi tenerla tra le mani e lasciare che la mangino.
Se in qualunque dei tuoi tentativi di avvicinamento, il parrocchetto si ritira, non inseguire o insistere mai, faresti solo peggio, spaventandolo, in questi casi ritirati e riprova in altro momento.
Addestramento del Parrocchetto Ondulato
Una volta che il tuo parrocchetto è abituato alla mano e al tuo dito, potresti voler fare uno step successivo e insegnare alla tua cocorita qualche gioco, qualche trucco.
Se non sai come iniziare per prendere il tuo parrocchetto in mano o accarezzarlo, qui ho spiegato come arrivare a farlo: Ai parrocchetti piace essere presi in mano? Prima di farlo leggi qui.
E conta che il contatto tra le tue mani e il parrocchetto è il primo step di ogni addestramento, senza il quale non potresti insegnargli nessun altro gioco.
Essendo volatili molto intelligenti, i parrocchetti infatti possono essere addestrati dal loro padrone, una volta che si fidano completamente di lui.
Uno dei “giochi” più semplici da insegnargli è il “salto da dito a dito”. L’addestramento dovrebbe avvenire in una stanza dove il tuo pappagallino si sente sicuro e protetto, e dove non ci sono distrazioni.
Con il tuo parrocchetto appollaiato sul tuo dito o sulla tua mano, offrirgli il dito indice dell’altra mano a una ventina di centimetri di distanza, per cominciare.
Se non passa all’altro dito, prova a strofinare leggermente il dito della mano vuota sulle sue zampe e aspetta che ci salga sopra.
Ripeti un paio di volte al giorno il gioco, fino a che non salta e vola da solo da un dito all’altro appena tu tendi la mano.
Ogni volta che esegue il gioco correttamente, premialo con il suo dolcetto preferito.
Questo è solo uno dei tanti trucchetti che un parrocchetto può imparare a fare con il suo padrone.
Catturare un Parrocchetto fuggito dalla gabbia
Se non si presta molta attenzione, può succedere che in un attimo di distrazione il tuo parrocchetto scappi dalla gabbia ancora prima di essere stato adeguatamente addomesticato e addestrato a mano, farlo rientrare in gabbia potrebbe essere un problema.
Peggio di un parrocchetto che scappa dalla gabbia, è il parrocchetto che scappa anche fuori dalla finestra e vola via lontano dalla sua abitazione.
Se quindi il tuo parrocchetto è scappato in casa, devi solo stare calmo, non agitarlo, assicurarti che non possa scappare dalla stanza, e lasciando la gabbia aperta aspettare che rientri.
Se invece vola fuori dalla finestra e ne perdi le tracce, purtroppo ci sono davvero poche cose da fare, se non sperare che rientri ritrovando la strada di casa, lascia quindi la finestra aperta.
Se devi prendere in emergenza il tuo parrocchetto perché è troppo agitato oppure perché è vicino a una finestra e potrebbe uscire, allora puoi acchiapparlo gettandogli sopra un grande asciugamano.
Parrocchetti in casa con altri animali
Una volta portati a casa i tuoi nuovi parrocchetti, se li sistemerai nello spazio adatto si abitueranno abbastanza presto alla nuova location.
Se però hai già altri animali domestici, ci sono delle precauzioni da prendere. Gli altri animali si potrebbero interessare o incuriosire vedendo e sentendo i nuovi arrivati
In generale se hai altri animali domestici, basta assicurarsi che la gabbia sia fuori dalla portata degli altri animali.
Nasconderla alla loro vista sarà abbastanza inutile, cani e gatti sono in grado di fiutare a distanza la presenza di altri animali, e poi li potranno comunque sentire cinguettare, sapranno dove sono anche senza vederli.
Parrocchetti Ondulati e malattie trasmissibili all’uomo
I casi di parrocchetti che trasmettono malattie agli altri membri umani della famiglia sono davvero molto rari, soprattutto se le condizioni igieniche della gabbia e degli uccelli sono impeccabili.
Portare regolarmente (almeno una volta l’anno) i tuoi parrocchetti dal veterinario aviario, ridurrà ulteriormente questo rischio.
Ricorda sempre di :
- Lavarti sempre le mani con il sapone dopo aver maneggiato o accarezzato i parrocchetti.
- Lavarti sempre le mani con il sapone dopo aver toccato la gabbia, o qualunque accessorio dei parrocchetti.
- Evita che un neonato entri in contatto diretto con un parrocchetto
- Evita che una persona anziana, dalla salute precaria, entri in contatto diretto con un parrocchetto.
I parrocchetti possono trasmettere malattie all’uomo?
Pur essendo un evento molto raro, è possibile che i parrocchetti trasmettano malattie agli esseri umani. Un volatile infetto può trasmettere all’uomo la Psittacosi, trasmissibile tramite il contatto con urina, feci, uova e piume del volatile infetto. Può causare nell’uomo febbre e altri sintomi influenzali.
Molti allevatori e negozianti che lavorano a stretto contatto con gli uccelli, non vengono contagiati da questa malattia, detta “febbre dei pappagalli”, quindi rimane una possibilità abbastanza remota.
Ma come con qualsiasi animale domestico, occorre sempre lavarsi le mani accuratamente dopo il contatto, ed evitare in assoluto il contatto tra la tua bocca e il parrocchetto.
Parrocchetti Ondulati e asma nell’uomo
Le persone che soffrono d’asma saranno suscettibili alle presenza dei parrocchetti. Se la forma di asma è grave, la presenza di un uccello nella stessa stanza provocherà affanno e altri sintomi, e l’unica soluzione è che la persona lasci la stanza.
Chi invece ha una forma più leggera di asma, potrebbe non avere problemi a convivere con i parrocchetti, ma potrebbe iniziare a mostrare sintomi se il parrocchetto vola libero nella stessa stanza.
Salute del Parrocchetto e possibili problemi
Una volta che prendi familiarità con il comportamento quotidiano dei tuoi pappagallini, sarà facile individuare quando qualcosa non va, se sono malati o provano dolore.
Come molti volatili, i parrocchetti sono davvero bravi a nascondere dolori e malattie, e quando cominciano a manifestarle, spesso la malattia è in stadio avanzato, tieni conto di questo.
Questo è un comportamento che gli aiuta a sopravvivere in natura, dove un piccolo animale dall’aspetto malato sarà presto individuato e cacciato dai predatori.
Appena hai il dubbio o la sicurezza che il tuo parrocchetto è malato, dovresti immediatamente rivolgerti a un veterinario, senza aspettare o temporeggiare, poiché potrebbe essere già tardi.
Cerca un veterinario capace di trattare piccoli uccelli, si chiamano veterinari aviari e sono specializzati nella salute degli uccelli.
Sintomi di malattia nel Parrocchetto
Alcuni sintomi e segni che indicano una possibile malattia in atto nel parrocchetto sono:
- Inattività o letargia
- Comportamento aggressivo continuo
- Permanenza sul fondo della gabbia
- Ferite, abrasioni o zone del corpo senza piume
- Inappetenza
- Respiro affannoso o rumoroso
- Assenza di cinguettii
- Piume arruffate e aspetto gonfio
- Zone del corpo sporche di escrementi
- Feci liquide o di colore anomalo
Pulizia dei Parrocchetti Ondulati sporchi
Come vedrai, le cocorite sono in grado di pulirsi e lavarsi da sole, ne abbiamo parlato sopra (grooming) e lo fanno quasi giornalmente in modo profondo e accurato, sono in genere pappagalli sempre puliti e pettinati.
Però ci possono essere momenti in cui il parrochetto avrà bisogno del tuo aiuto, magari si sporca per errore oppure non riesce a pulirsi per qualche condizione fisica temporanea.
Può succedere che la cloaca del volatile ( la zona dell’ano e della vescica sotto la coda), si sporchi parecchio in caso di diarrea del parrocchetto, che di solito in condizioni di salute normali produce escrementi abbastanza secchi.
Se il tuo parrocchetto è addomesticato e abituato a essere preso in mano, puoi pulirlo tu stesso, con un batuffolo di cotone o un dischetto di cotone bagnato in acqua tiepida, non usare nessun sapone o detergente sul parrocchetto potresti causargli irritazioni.
Se la parte del corpo da pulire sono le zampette, che è possibile che si sporchino di escrementi e altri scarti di cibo, puoi sempre usare cotone e acqua tiepida, dopo la pulizia asciuga le parti che hai bagnato con del cotone asciutto.
Usa saponi adatti agli uccelli solo in caso di sporco ostinato o altre sostanze appiccicose che non vanno via con solo acqua calda. Ma non mettere mai il sapone in contatto con occhi, narici e becco del parrocchetto.
Allevamento dei Parrocchetti Ondulati
La maggior parte dei proprietari di parrocchetti ondulati domestici non hanno la minima intenzione di allevare cocorite.
Ma per chi fosse interessato, ci sono delle cose da sapere, come quali accessori occorrono e i tempi dell’accoppiamento e della cova delle uova.
I parrocchetti si riproducono facilmente, e finché hanno l’ambiente adatto, la giusta quantità di cibo e il compagno del sesso opposto, lo faranno senza troppa difficoltà.
Per favorire e invogliare i parrocchetti a riprodursi può essere d’aiuto della luce artificiale, poiché hanno bisogno di 12 ore di luce al giorno in questo periodo, e la luce del sole che entra dalle tue finestre non è sufficiente a soddisfare i loro bisogni di vitamina D (fornita appunto dall’esposizione al sole).
Esistono delle lampade specifiche a questo scopo nei negozi di animali specializzati.
I parrocchetti sono fisicamente in grado di riprodursi dopo 6/10 mesi di vita, una volta maturi, le femmine saranno in grado di riprodursi ancora per quattro anni, e i maschi per sei anni.
L’argomento riproduzione e allevamento dei parrocchetti ondulati è davvero molto vasta, se ti interessa dovresti leggere qui: Guida all’accoppiamento dei parrocchetti: nido, periodo di allevamento e alimentazione
Morte del Parrocchetto Ondulato
Il parrocchetto è un piccolo animale e purtroppo non è difficile che qualche malattia o evento particolare lo porti a una morte abbastanza improvvisa e spesso prematura.
Se si ammala potrebbe velocemente avvicinarsi ai suoi ultimi giorni, è il momento di restituire tutto l’amore e la compagnia che ti ha dato durante la sua vita, quindi cerca di metterlo più a suo agio possibile in modo che possa morire soffrendo il meno possibile.
Ci sono delle cose che puoi fare per farlo soffrire il meno possibile, come:
- Mantienilo in un ambiente sereno
- Avvolgilo in un tessuto e toccalo il meno possibile
- Tienilo idratato e aiutalo a mangiare
In questo articolo ho affrontato il doloroso evento della morte o della malattia grave di un parrocchetto, e cosa fare per rendere i suoi ultimi giorni meno sofferenti: Come rasserenare un pappagallo morente?
Autore articolo:
Omero Pessotti
Sono appassionato di Ornitologia e Star Wars, ho adottato e allevato diversi pappagalli, tra cui Parrocchetti, Canarini e Calopsitte. Nel tempo libero scrivo su animalium.it nella sezione uccelli.