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I calopsitte sono dei piccoli volatili piuttosto longevi: in cattività vivono in media 10-15 anni e oltre, mentre in natura spesso non arrivano all’età adulta, perché la loro vita è minacciata dai predatori e da molteplici fattori ambientali.

Se allevati, invece, possono arrivare a vivere anche fino a vent’anni ed essere in salute. Il calopsitte che ha vissuto più a lungo si chiamava Sunshine ed è arrivato a spegnere addirittura 32 candeline!

Ma come assicurarti che il tuo calopsitte viva a lungo?

Innanzitutto devi tenere conto che ci sono tantissimi fattori che influenzano la durata della vita dei pappagallini: 

  • lo stile di vita, 
  • la dieta, 
  • la qualità dell’aria, 
  • l’interazione con i suoi simili. 

Se tieni il tuo calopsitte in una grande voliera con un altro compagno, sicuramente questa scelta lo renderà felice.

I calopsitte amano vivere con i propri simili e se lasciati soli rischiano di annoiarsi o, ancora peggio, ammalarsi di depressione

Il mio consiglio è quindi di acquistare una coppia per far vivere l’animale al meglio.

Continua la lettura di questo articolo per scoprire quali sono tutte le fasi di sviluppo del calopsitte e capire come prendertene cura al meglio in ogni momento della sua vita. Se invece non hai idea dell’età che il tuo pappagallo potrebbe avere, qui ho spiegato cosa guardare per capire l’età di un Calopsitta.

Il ciclo di vita del Calopsitte

Hai da poco adottato un calopsitte e ti stai chiedendo come si articolano le differenti fasi del suo sviluppo? Oppure sei interessato a questi loquaci pappagallini e vorresti saperne di più, per scoprire se fanno al caso tuo? Allora sei nel posto giusto! 

Ti spiegherò il percorso di vita del calopsitte, dalla nascita fino alla vecchiaia.

I piccoli Calopsitte

Una calopsitte depone da tre a otto uova e le cova a turno con il maschio. I piccoli, quando nascono, non hanno piume e sono ciechi e sordi. Questo li rende estremamente dipendenti dai genitori, come tutti gli uccellini appena nati, che si definiscono pulli.

Il loro sviluppo si avvia però in fretta: già entro la fine della loro prima settimana di vita, incominciano ad aprire gli occhi e le piume iniziano a crescere. Entro la fine del loro primo mese di vita, hanno il pieno controllo di tutti i loro sensi.

Giovani Calopsitte

In questa fase, gli uccellini diventano estremamente curiosi verso il mondo esterno. Nei primi tre mesi della loro vita il processo di svezzamento è portato a termine, così come il processo di crescita delle piume: a questo punto, i calopsitte hanno tutto il piumaggio che gli è necessario per volare.

Nel momento in cui sono in grado di volare e procurarsi il cibo in modo autonomo, diventano più indipendenti, ma è un traguardo che potrebbe richiedere fino a sei mesi prima di essere raggiunto.

In questa fase puoi anche insegnarli a uscire dalla gabbia in modo sicuro.

Calopsitte adulti

Un calopsitte è considerato adulto una volta che il suo sviluppo è terminato e ha raggiunto la maturità sessuale: questo avviene di solito tra gli 8 e i 12 mesi, a seconda dell’esemplare. Anche una volta raggiunta l’indipendenza, i pappagallini adulti continuano ad amare la compagnia

Per questo è importante non lasciarli soli, dedicargli parecchio tempo e attenzioni durante la giornata e, se possibile, adottare una coppia di esemplari. Considera che un Calopsitta ansioso o stressato potrebbe strapparsi o perdere le piume come ho scritto qui.

Per quanto riguarda la dieta, è fondamentale che sia il più varia possibile e ben bilanciata, in modo che il pappagallino non sviluppi delle carenze, a questo articolo ho fatto una panoramica su cosa possono e non possono mangiare i Calopsitta.

Con l’avanzare degli anni, potrebbero comparire anche le prime problematiche di salute: rivolgiti a un veterinario esperto in animali esotici e consideralo una figura di riferimento da contattare in caso di dubbi.

Vita media dei Calopsitte e dei Parrocchetti a confronto

I calopsitte sono una varietà di pappagallini da compagnia molto popolare. Anche i parrocchetti sono però molto diffusi e apprezzati. Quale scegliere tra i due, considerando la loro vita media?

Devo fare una premessa: i parrocchetti sembrano avere più difficoltà ad adattarsi alla vita in cattività, perché in voliera vivono circa dieci anni, mentre in natura possono arrivare a 25.

Invece per i calopsitte accade il contrario, cioè gli esemplari addomesticati tendono a vivere più a lungo rispetto a quelli selvatici. Se sei indeciso, non c’è una scelta migliore che puoi fare. Lasciati guidare dall’istinto! 

Sono entrambe due specie molto amate e indipendentemente dall’uccellino che sceglierai, ti assicuro che con la giusta socializzazione (quindi no adozioni in solitaria), una dieta adeguata e regolari visite dal veterinario il tuo piccolo amico piumato potrà vivere una vita lunga e felice. 

Quindi prima di prenderne uno con te a casa, assicurati di avere sempre la possibilità di ospitarne almeno due e di passare sufficiente tempo con loro per intrattenerli e addestrarli. Il tuo impegno verrà ripagato, garantito!

Se sei indeciso sul dove comprare il tuo primo Calopsitta, leggi l’articolo al link.

Domande correlate

Quanti anni ha il Calopsitta più vecchio del mondo?

Secondo il Guinness World Records, il Calopsitta più anziano mai vissuto è stato Sunshine negli Stati Uniti, che aveva 32 anni nel 2016.

I Calopsitta maschi vivono più a lungo delle femmine?

Parlando della durata della vita in base al genere, l’aspettativa di vita dei Calopsitta maschi e femmine è abbastanza simile. Non vi è alcuna differenza notevole nella loro longevità.

Come capire che età ha un Calopsitta?

Puoi dedurre l’età del tuo Calopsitta osservando i suoi lineamenti e anche il becco. Un giovane Calopsitta avrà uno sguardo più immaturo, da “bambino”. Avrà anche un becco più grande ed esposto, principalmente perché le piume sul lato del becco sono corte.

Cosa succede quando i Calopsitta invecchiano?

Alcuni Calopsitta anche da anziani potrebbero non rallentare affatto, mentre altri soffriranno di sintomi, da lievi a più gravi, dell’invecchiamento: diminuzione dell’energia, un sistema immunitario più debole, artrite, diminuzione della qualità delle piume o difficoltà nella muta, problemi con la digestione o altre funzioni intestinali.

Autore articolo:

Omero Pessotti
Qui altri miei articoli.

Sono appassionato di Ornitologia e Star Wars, ho adottato e allevato diversi pappagalli, tra cui Parrocchetti, Canarini e Calopsitte. Nel tempo libero scrivo su animalium.it nella sezione uccelli.

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