I pappagalli parrocchetti sono degli animali domestici affettuosi e altamente sociali, ma come padrone di un parrocchetto è lecito chiedersi se sia possibile prenderli in mano e se loro si sentano a loro agio nelle nostre mani, per prendersi coccole e carezze.

Negli anni ho avuto diversi pappagalli, tra cui anche parrocchetti e alle prime esperienze la domanda me la sono fatta anche io. 

All’epoca per trovare informazioni sui parrocchetti si faceva riferimento al negoziante oppure a dei libri sui parrocchetti, ma l’esperienza diretta mi ha aiutato più di tutto a capire la risposta. 

Ai parrocchetti addomesticati piace tantissimo essere tenuti gentilmente in mano, essere accarezzati e coccolati dal loro padrone. Questo però si verifica solo se si fidano completamente della persona che intende avvicinarsi. Ci vuole tempo per costruire un legame col parrocchetto, un nuovo proprietario dovrà avere pazienza.

In effetti i parrocchetti sono tra i pappagalli domestici più popolari in italia e nel mondo proprio perché reattivi, affettuosi e divertenti, ma questo non significa che tutti sono sempre così.

Ogni parrocchetto avrà le sue preferenze, abitudini, personalità e voglia di socializzare o meno.

E poi ci sono altri fattori che influenzano il modo in cui il parrocchetto reagirà alle confidenze del suo padrone.

Come età, salute e l’ambiente in cui è stato cresciuto, sono i fattori più importanti da considerare.

Adesso cerchiamo di capire come maneggiare un parrocchetto in modo più dettagliato.

Così, quando vorrai coccolare o prendere il tuo parrocchetto con le mani, saprai esattamente come fare.

Dopo tutto è normale voler prendere o accarezzare il proprio parrocchetto dopo un certo periodo di conoscenza e legame, per conoscere tutto su questa razza di pappagallo, guarda anche la nostra guida definitiva: Parrocchetto Ondulato | Guida e Consigli

Quanto tempo ci vuole per addomesticare un parrocchetto?

Per addomesticare un parrocchetto, ovvero legare con lui in modo che si fidi di te e si lasci toccare, ci vuole circa 3 mesi.

Prendi questo periodo come indicativo però, ricordati che ogni esemplare avrà la sua personalità e reagirà in modo diverso alle tue cure e attenzioni.

Anche la sua età influirà sulla sua voglia di farsi dei nuovi amici, tipicamente è più facile socializzare con un pappagallo giovane, rispetto a un pappagallo adulto.

Quindi non sorprenderti se dopo anche 6 mesi il tuo parrocchetto rimane introverso e poco incline alle coccole.

Per avere le maggiori probabilità di addomesticare il tuo parrocchetto nel più breve tempo possibile, cerca di seguire i passaggi che ti descrivo qui sotto. 

Come guadagnare la fiducia di un parrocchetto

Se sei appena rientrato a casa con il tuo nuovo parrocchetto, dovrai fin da subito cominciare a guadagnarti la sua fiducia, prima ancora di tentare di afferrarlo con le tue mani.

Vediamo come fare a guadagnarsi la sua stima e affetto: 

  • Crea un ambiente accogliente

Se vuoi che il tuo parrocchetto si senta a suo agio, devi mantenere il suo ambiente sicuro e pulito, ovvero la stanza o il posto dove terrai per la maggior parte della giornata.

Lontano da rumori molesti o da altri animali domestici, come cani e gatti, che possono agitarlo, evita anche cambiamenti improvvisi o di spostare la gabbia troppe volte durante la giornata.

Tienilo in una stanza abbastanza tranquilla, lontano da urla o musica troppo alta.

E ovviamente il tuo parrocchetto dovrà avere a disposizione acqua fresca tutti i giorni e cibo, almeno una volta al giorno. 

Inoltre, ti consiglio anche di tenere sotto controllo la temperatura della stanza.

Generalmente, la stanza dove tieni i tuoi parrocchetti non deve essere troppo calda, né troppo fredda: deve essere confortevole per questi uccelli, tra 20-23 gradi

  • Mantieni la gabbia in ordine e pulita

Con la stessa cura con cui scegli e crei l’ambiente adatto ai tuoi parrocchetti, devi tenere l’interno della gabbia sempre pulito e in ordine.

Esattamente come succede a noi umani, se viviamo in un ambiente sporco e disordinato, il nostro umore ne risentirà.

È lo stesso per i parrocchetti.

Per farli sentire più a loro agio possibile, ed evitare che si innervosiscono o si deprimano devono essere in un ambiente pulito.

Assicurati di pulire e lavare la gabbia del tuo parrocchetto in modo approfondito almeno una volta alla settimana con un disinfettante non tossico e acqua calda.

  • Non tagliare o far tagliare loro le penne remiganti

Una pratica orribile, fuori legge ma purtroppo tutt’oggi praticata da alcuni allevatori e negozianti di pappagalli, ma anche proprietari bramosi di avere un pappagallo che resti sul posto e non voli via.

Il taglio e l’accorciamento delle penne remiganti rimane una pratica crudele e per il tuo parrocchetto non sarà altro che uno shock.

Proprio quelle penne gli permettono di volare, senza sarà un parrocchetto incapace di volare e probabilmente spaventato dalla mano dell’uomo, poiché la assocerà ad una brutta esperienza.

Se qualcuno ti tagliasse un dito contro il tuo volere, probabilmente non ti rimarrebbe molto simpatica questa persona… difficilmente diventerà tuo amico.

Se proprio hai paura che il tuo parrocchetto voli via, usa una pettorina per pappagalli, ma non martoriarlo!

  • Dagli dei premi e dolcetti dalla mano

Un ottimo tecnica per guadagnare la fiducia del tuo parrocchetto è, di tanto in tanto senza esagerare, dargli da mangiare dei dolcetti o dei biscottini per pappagalli.

Invece di metterlo nella gabbia, prova ad avvicinarlo al suo becco tenendo il biscotto con le tue dita.

Ciò significa che il parrocchetto dovrà entrare in contatto stretto con la tua mano, e questo lo aiuterà ad abituarsi a te, ad associare la vicinanza della tua mano a un momento molto piacevole.

E piano piano non vedranno l’ora di avvicinarsi alle tue mani.

  • Dagli tempo, non avere mai fretta

Un parrocchetto che entra in una nuova casa non si sentirà mai a suo agio nel giro di poco tempo; come ti ho detto c’è bisogno di mesi per costruire un buon rapporto di fiducia con questi fantastici animali.

Quindi non cadere nella tentazione di anticipare i tempi e provare ad afferrare il tuo parrocchetto, potresti fare davvero peggio che altro.

Abbi pazienza e osservando, capirai quando potrai permetterti di spingerti ad accarezzare il tuo parrocchetto e poi a tenerlo tra le tue mani.

Per quanto tempo posso tenere in mano il mio parrocchetto?

Dopo che avrai guadagnato la fiducia del tuo parrocchetto, sarà facile maneggiarlo e il rischio può essere quello di esagerare e pretendere di tenerlo nelle tue mani più del dovuto.

In effetti è molto divertente, accarezzarli e lisciare il loro soffice e coloratissimo piumaggio, vedrai che lo vorrai fare sempre di più, una volta provato.

Ma devi sapere che al tuo parrocchetto potrebbe non piacere essere toccato in certi momenti o periodi.

Siccome per lasciarsi maneggiare occorre che si fidi al 100% di te, se magari in quel periodo c’è qualcosa che turba il vostro legame, allora potrebbe non gradire più.

Oppure l’ultima volta che lo hai tenuto in mano per sbaglio gli hai fatto male, lui si ricorderà dell’evento e dovrai riconquistare la fiducia persa.

Quindi è importante non esagerare, con il numero di volte e il tempo totale di maneggiamento del tuo parrocchetto, soprattutto all’inizio della vostra relazione.

Prenditi tutto il tempo che serve, e cerca di osservare le reazioni del tuo parrocchetto ogni volta che ti avvicini e interagisci con l’interno della gabbia e lui.

Se percepisci il minimo segno di disagio, irritazione o angoscia, interrompi subito e lasciagli il suo spazio, sia che sia dentro o fuori la gabbia.

Il rischio di insistere nel maneggiare un parrocchetto irritato e non propenso alla socialità è quello di rovinare il rapporto con il rischio di non recuperarlo più per molto tempo.

Quindi se ti dovessi consigliare un tempo limite oltre cui smettere di maneggiare il tuo parrocchetto, direi non più di 30 minuti al giorno.

Come velocizzare il processo e abituarlo alla tua presenza

Ci sono alcune cose che puoi fare per accelerare questo percorso di fiducia tra te e il tuo parrocchetto, che comunque rimane utile e divertente.

  • Vivi nella sua stessa stanza

Il primo passo è assicurarti che la gabbia del tuo parrocchetto sia posizionata nella stanza in cui tu e i tuoi familiari trascorrete la maggior parte del tempo.

Ciò gli consentirà di abituarsi alla tua presenza  e al suono della tua voce, e iniziare a sentirsi a proprio agio con te.

Una volta che il tuo parrocchetto inizia ad abituarsi a te, puoi iniziare a parlargli durante i pasti, così contribuirai a creare un’immagine positiva di te stesso, poiché associata a un momento piacevole.

  • Parla con il tuo parrocchetto

Se c’è una cosa che i parrocchetti adorano, è quando i loro proprietari parlano spesso con loro. La differenza è farlo vicino a loro e con una voce gioiosa ma calma.

Se lo fai in modo continuativo, il tuo parrocchetto imparerà a riconoscerti dal tono della voce, si abituerà a te più velocemente e si rilasserà anche in tua presenza.

  • Apri la gabbia 

Una volta che il tuo parrocchetto si sente a suo agio con te, potrebbe essere il momento di farlo uscire dalla gabbia, in un ambiente sicuro, ovviamente.

Fallo però soltanto, quando il tuo parrocchetto sarà già abbastanza abituato a te e completamente tranquillo nel suo ambiente casalingo.

Altrimenti, potrebbero iniziare a farsi prendere dal panico, credimi un parrocchetto spaventato, non è il tipo di situazione che vuoi affrontare all’interno di una casa.

Dopo che lascerai il tuo parrocchetto svolazzare e scorrazzare fuori dalla gabbia, inizierà a fidarsi ancora più di te e potrebbe anche spontaneamente a questo punto cercare le tue mani o comunque un contatto fisico con te.

Prima di lasciarlo volare fuori dalla gabbia, chiudi porte e finestre, chiudi cassetti e armadi, elimina le tende e spegni condizionatori e ventilatori.

Quali sono i segni che il tuo parrocchetto si fida di te?

Se fai tutto il possibile per prenderti cura del tuo parrocchetto, rimani consapevole dei suoi bisogni e della sua personalità e curi il suo ambiente, arriverà il momento in cui si fiderà di te.

Questi segni e comportamenti indicano che il tuo parrocchetto si sta affezionando al suo padrone:

Movimenti del corpo ripetuti, come spostare la testa su e giù, sbattere le ali freneticamente, muovere la coda su e giù.

Comportamenti come appendersi a testa in giù nella gabbia quando tu sei vicino, oppure l’aumento di cinguettii e vocalizzazioni in tua presenza e in generale essere più giocherelloni.

Sono i segni che dovresti notare prima di tendere una mano al tuo parrocchetto per la prima volta.

Una volta che inizi a notare questi e altri segni o comportamenti che tradiscono interesse e attenzione da parte del tuo parrocchetto verso di te, puoi fare il primo passo.

Come maneggiare e toccare un parrocchetto

È nella natura di un pappagallo avere timore degli umani, sta a te creare la fiducia e il rapporto necessario a fargli cambiare idea.

E considera sempre che i parrocchetti sono volatili di piccola taglia, molto delicati, non potrai mai accarezzarli e prenderli come faresti con un gatto o un cane, finirebbero per rimanere terrorizzati.

Se pensi di aver costruito abbastanza fiducia con il tuo parrocchetto (riconoscendo alcuni dei segni sopra elencati) e vuoi cominciare ad accarezzarlo, allora dovrai avvicinarti in modo tranquillo e gentile.

Per cominciare, prova a offrire al tuo parrocchetto dei biscottini o dei pezzettini di frutta fresca, inserendo la mano nella gabbia.

Mentre lo fai, puoi anche parlare con il tuo parrocchetto sempre con voce calma e tono medio, lo aiuterai a rilassarsi e a sentirsi al sicuro.

Dopo averlo fatto per un po di tempo, tieni il dito indice davanti al parrocchetto e vedi come reagisce.

Se il parrocchetto è nel mood giusto e voglioso di contatto, potrebbe decidere di sua iniziativa di salire sul tuo dito, proprio come se fosse un trespolo.

Se non lo fa, prova a toccare delicatamente il petto del parrocchetto e di nuovo mettere il dito all’altezza delle sue zampette.

Una volta che il tuo parrocchetto si deciderà a salire sul tuo dito o sulla tua mano, puoi estrarlo molto delicatamente dalla gabbia.

Ora puoi sederti, senza allontanarti troppo e continuare a parlare con il tuo parrocchetto con voce calma, e di tanto in tanto accarezzarlo.

Dopo averlo tenuto per 15 minuti, riportalo nella gabbia.

Posso coccolare un parrocchetto?

Non è possibile coccolare un parrocchetto nel senso classico della parola; avvolgendoli con le braccia o stringendoli forte con le mani, rischieresti di fargli male in quanto il loro scheletro e molto fine e il loro corpo è così piccolo che sarà facile danneggiargli gli organi interni.

Anche se i parrocchetti amano l’affetto dei loro proprietari e il loro aspetto dolce invoglia le coccole, devono essere sempre maneggiati con molta delicatezza, attenzione e amore.

Considera che un parrocchetto ti mostrerà il suo affetto in altri modi, per esempio il mettersi sul tuo dito o sulla tua spalla è una chiara espressione di affetto nei tuoi confronti, e la loro “coccola” verso di te.

Potrebbero anche beccarti leggermente la mano o altri parti del corpo come l’orecchio per esprimere il suo amore.

I parrocchetti possono riconoscere il loro proprietario?

Al contrario di quello che si pensa, i parrocchetti sono volatili abbastanza intelligenti.

Non solo possono riconoscere i loro proprietari, ma possono anche distinguere le voci di diverse persone!

Ciò significa che capiscono quando ci sono degli estranei presenti in casa.

Questo l’ho capito anche dal fatto che, alcuni parrocchetti che mi è capitato di avere, si spaventavano e innervosivano quando un estraneo entrava nella loro stanza.

Se questo succede anche ai tuoi parrocchetti, consideralo come un chiaro segno che si sono legati a te, poiché sono in grado di riconoscere la tua voce e distinguerla da quella degli altri.

In conclusione

Se la tua intenzione è prendere un parrocchetto o lo hai già a casa, vedrai che nel tempo non rimarrai delusa della scelta. 

Questi pappagallini richiedono la giusta attenzione e sono abbastanza facili da gestire nel quotidiano, ottimi animali domestici proprio perché sociali e amorevoli.

Anche se probabilmente ci vorrà un po’ di tempo, una volta creato un buon legame con loro è facile che si lasceranno prendere e toccare.

Se questo non succede però, non rimanerne deluso, ogni parrocchetto ha la sua personalità e come è successo anche a me, può capitare che un parrocchetto sia più introverso, solitario o un filo asociale rispetto alla maggior parte degli esemplari della sua specie.

Domande correlate:

Cosa succede se un parrocchetto ondulato ti morde?

Sebbene la maggior parte dei morsi di parrocchetto non causino molti danni, possono comunque essere dolorosi per i bambini. Per rispondere alla domanda; sì, un morso di parrocchetto farà un pò male, ma molto difficilmente ti ferirà.

Perché il mio parrocchetto ha improvvisamente iniziato a mordere?

Il motivo più comune per cui un parrocchetto becca o morde il proprietario, è per mostrargli affetto. Tuttavia, il corteggiamento, la difesa del territorio, la malattia e lo spavento, nel parrocchetto sono condizioni che possono scatenare aggressività e quindi l’uso del becco per aggredire.

Perché il mio parrocchetto morde la gabbia?

Il parrocchetto che morde insistentemente le sbarre della gabbia, potrebbe avere una carenza nutrizionale o di minerali che lo porta a beccare il metallo. Masticare la vernice dalla gabbia può essere per lui molto pericoloso, consulta il tuo veterinario.

Autore articolo:

Omero Pessotti
Qui altri miei articoli.

Sono appassionato di Ornitologia e Star Wars, ho adottato e allevato diversi pappagalli, tra cui Parrocchetti, Canarini e Calopsitte. Nel tempo libero scrivo su animalium.it nella sezione uccelli.

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