uccellino-con-piume

In questa pagina ti spiegherò: 

  • Se e quando toccare un uccellino a terra che sembra essere caduto dal nido.
  • Come raccoglierlo e dove tenerlo.
  • A chi portarlo per far sì che sopravviva.
  • Come accudirlo e come alimentarlo fino allo svezzamento e alla liberazione in natura.

In campagna o in città può capitare a chiunque di trovare un nidiaceo (ovvero un piccolo di uccello o pullo). 

Sarai sicuramente tentato di raccogliere il pulcino e portarlo in casa per accudirlo e “allevarlo”, ma questo atteggiamento, sicuramente lodevole, non sempre si rivela il migliore per la salute del nidiaceo smarrito.

La maggior parte degli uccellini nidiacei abbandona spontaneamente il nido (merli, passeri, civette…) quando ancora non sa volare bene, i genitori tuttavia continuano a seguirlo ed alimentarlo, rimanendo nei paraggi e sulle fronde vicino al loro piccolo.

Raccogliere o anche solo toccare uno di questi nidiacei significa strapparlo alle cure dei genitori, sicuramente più valide del più esperto e attento dei veterinari. 

Per quanta cura e attenzione si possa prestare all’allevamento di un nidiaceo, è bene ricordare che niente può eguagliare la crescita in natura, anche se sembra incredibile hanno molte più probabilità di sopravvivenza se lasciati sul posto.

Allevandoli si corre inoltre il rischio di “fargli imprintig” sull’uomo, facendone uccelli con una identità deviata in modo irreversibile e non più in grado di affrontare una normale vita in natura.

Prima di raccoglierlo, a meno che non sia implume (senza piume) o vistosamente ferito o in pericolo immediato, attendi qualche minuto a debita distanza, così da verificare se i genitori se ne stanno prendendo cura o meno. Se noti nelle vicinanze degli uccelli che richiamano l’uccellino, allora non è abbandonato, in questo caso fatti da parte.

Ma cosa fare se invece non abbiamo altra scelta che raccogliere il nostro piccolo uccellino per salvarlo da morte certa?

Raccogliere un uccellino caduto dal nido

Se invece hai raccolto un nidiaceo in situazione di reale pericolo (minacciato da gatti o finiti in mezzo alla strada) è importante offrirgli la massima tranquillità, al fine di evitare lo shock e l’infarto da maneggiamento, ponendolo in una scatola di cartone buia con dei piccoli fori per far passare l’aria necessaria.

Assolutamente da evitare: gabbie, sacchetti di plastica, luoghi rumorosi, contatto con molte persone.

Se l’uccellino che hai raccolto è un Passerotto puoi leggere qui questo articolo specifico sui Passerotti caduti dal nido.

A questo punto la cosa migliore da fare (se possibile) è portare il piccolo uccellino nidiaceo al Centro di Recupero Animali Selvatici più vicino, i cosiddetti CRAS creati e gestiti dal WWF.

Ti consiglio questo perché allevare e svezzare un nidiaceo non è cosa semplice e sostituirsi alla madre naturale implica, nonostante la buona volontà, un grande impegno e notevoli conoscenze su come accudire e nutrire correttamente un uccellino appena nato. 

Questo non solo per garantire la sua sopravvivenza e crescita, ma anche per permettere una sua futura vita in libertà

I centri di recupero CRAS sono le uniche strutture autorizzate per legge a detenere questi animali ed in grado di gestirli dal punto di vista delle opportune conoscenze scientifiche, oltre che per la disponibilità di attrezzature idonee ad aiutarli nella reintroduzione in natura.

Se per qualche motivo non riuscissi a portare subito l’animale ad un centro di recupero, dovresti prepararti ad ospitare il pulcino per qualche tempo in attesa di un suo ricovero presso una struttura specializzata. 

Qui di seguito troverai alcune informazioni utili per alimentare e gestire un uccellino appena nato.

Tempo richiesto: 30 giorni

Come accudire un uccellino abbandonato 

  1. Tenere al caldo l’uccellino

    Se l’uccellino che hai trovato è molto piccolo (implume), appena impiumato (vedi foto sotto) oppure se lo vedi poco reattivo con gli occhi chiusi ed il piumaggio arruffato, devi scaldarlo al più presto. Gli uccellini di piccole dimensioni infatti non riescono da soli a mantenere costante la temperatura corporea, quindi dovrai aiutarlo te.

    Puoi costruire un nido artificiale con della carta o usando un recipiente. Dentro mettici della stoffa tipo pile o lana, non usare mai il cotone. Per riscaldarlo potete usare una borsa dell’acqua calda, un tappetino elettrico riscaldabile oppure una lampada riscaldante posizionata a circa 40 centimetri dal pulcino.

  2. Capire che specie è, per sapere cosa mangia.

    Non è semplice riconoscere gli uccellini, soprattutto quando sono molto piccoli. La cosa migliore da fare quindi è capire se è un insettivoro o un granivoro, ovvero se mangia piccoli insetti o semi

    Basta osservare il becco: becco lungo e sottile allora è insettivoro, becco corto e tozzo allora è granivoro. Riconoscendolo sarai in grado di alimentarlo correttamente (leggi più sotto i pasti che puoi dargli da mangiare).

  3. Alimentare l’uccellino

    Gli uccellini molto piccoli e in salute di solito aprono il becco da soli, per chiedere il cibo. Se devi dargli delle larve o delle camole puoi usare delle pinzette con punte arrotondate (quelle per sopracciglia) per inserirle nel becco dell’uccellino facendo attenzione a non ferirlo. I primi giorni, se l’uccellino è molto piccolo, taglia le larve a metà.

    Per i bocconcini di carne puoi utilizzare un bastoncino tipo cotton fioc a cui togliere le estremità di cotone. I pastoncini invece vanno mescolati con un po’ d’acqua tiepida fino a formare una crema della consistenza dello yogurt. Per somministrarli usa una siringa da insulina senza ago facendo molta attenzione, soprattutto se per le prime volte il pullo non collabora aprendo spontaneamente il becco, devi inserire bene il cibo in gola, evitando che prenda la via della trachea e rischiare di farglielo andare di traverso.pullo-mangia

  4. Ogni quanto dargli da mangiare

    Un implume o un semi implume deve mangiare ogni mezz’ora, un pullo di una settimana mangia ogni ora, mentre un pullo di circa due settimane mangia ogni due ore. Successivamente, man mano che l’uccellino cresce e si impiuma sempre di più, le imbeccate verranno progressivamente diradate. In generale, per quelli che aprono il becco, ogni volta che lo vedi aperto devono mangiare. 

    Importante: l’intervallo del digiuno notturno, che non dovrebbe mai superare le sette ore

  5. Quanto deve mangiare?

    In generale, i pulli che aprono il becco mangiano fin tanto che non lo aprono più.
    Anche se ti chiedono il cibo disperati comunque non “ingozzarli” mai troppo, è
    preferibile alimentarli più spesso ma con quantità inferiori di cibo:

    un passero mangia circa 1 ml (una siringa da insulina) di pastoncino.
    un merlo, due siringhe da insulina di pastoncino.
    un balestruccio o una rondine almeno 3-4 larve della farina.
    una capinera almeno 2-3 larve della farina.

    Piccioni e tortore mangiano poche volte al giorno e la quantità è facile da
    valutare: dovete riempire il gozzo.

    Con i granivori bisognerà controllare il gozzo (il rigonfiamento posto sotto il collo che vedremo dopo aver dato cibo all’uccellino. Fintanto apparirà evidente la presenza di cibo nel gozzo non sarà necessario alimentarlo ulteriormente).
    Come per ogni essere vivente, anche per i pulcini l’acqua è fondamentale. Un errore che spesso viene commesso è quello di alimentare l’animale senza mai dargli da bere. Alla fine di ogni pasto, eccetto quelli a base di pastoncini che già sono liquidi, ricordati di somministrare qualche goccia d’acqua con il solito sistema della siringa senz’ago. E’ sufficiente appoggiarla sulla punta o ai lati del becco, l’acqua verrà assorbita all’interno e non si rischierà di farla finire in trachea.

    Per gli uccellini che mangiano cibo umido (carne, insetti e pastoncini), sono necessarie poche gocce dopo ogni pasto; per quelli che invece sono sottoposti ad un regime alimentare secco (semi) come piccioni e tortore, la quantità d’acqua da somministrare è più elevata. 

    Per avere un’idea: se ad un pullo di piccione somministrate 5 grammi di semi, dovrete dargli dieci grammi di acqua che corrispondono a 2 siringhe da 5 ml piene.

  6. Come sistemarlo?

    Se l’uccellino che hai trovato è un implume o comunque molto piccolo, dovrai costruire un nido artificiale: un piccolo recipiente rivestito di carta e stoffa tipo lana o pile andrà benissimo. Metti il nido dentro una scatola per evitare che l’uccellino scappi o che si faccia male durante gli spostamenti. Un pullo, specie se molto piccolo, deve mangiare talmente spesso che dovrai portarlo con te, lasciandolo a casa rischierai di trovarlo morto per il lungo digiuno.

    Tienilo nel nido fintanto che non lo vedi cominciare a fare i primi saltelli e i primi tentativi di volo (se l’uccellino che hai trovato è molto piccolo ci vorrà qualche settimana). A questo punto per qualche giorno puoi continuare a tenerlo nella scatola, ma successivamente dovrai allestire una gabbietta. Quando il tuo uccellino comincerà a saltare fuori dalla scatola e a posarsi sul bordo e da lì provare a spiccare dei piccoli voli, allora è il momento di metterlo nella gabbietta.

    La gabbia dovrà essere il più grande possibile per garantirgli un buon esercizio, preparando i muscoli alari al volo vero e proprio. Non mettete tanti posatoi, due o tre saranno sufficienti per farlo esercitare meglio nel volo. Lascia sempre cibo e acqua a disposizione

    Importante: Il recipiente per l’acqua non deve essere profondo, altrimenti potrebbe annegarci dentro.

  7. Svezzamento dell’uccellino

    Una volta in gabbia l’uccello continuerà a chiedere l’imbeccata. Dovrai continuare ad alimentarlo ma meglio iniziare a dilazionare le imbeccate in modo da stimolarlo a mangiare da solo. Non è facile! E devi stare attento a non lasciarlo troppo a digiuno. Con il passare dei giorni lo vedrai interessarsi al cibo che gli hai messo a disposizione nella gabbia, soprattutto gli insettivori sono stimolati dal movimento delle camole.

    Durante il periodo nel quale l’uccellino impara a muoversi ed alimentarsi, i genitori non lo abbandonano mai ed oltre ad insegnargli a volare, lo spronano continuamente in quegli atteggiamenti istintivi che altrimenti non apprenderebbe mai. Ecco perché è difficile riuscire ad allevare bene un uccellino selvatico; bisogna sostituirsi ai suoi genitori naturali e stargli dietro tutto il giorno! 

    E’ importantissimo ricordarsi di non lasciarsi andare in comportamenti affettuosi con il nostro pulcino, lui non si deve abituare all’uomo. Il momento dello svezzamento è anche il momento migliore per “distaccarsi” gradualmente dall’uccellino.

  8. Liberazione dell’uccellino in natura

    La liberazione è un passaggio importantissimo e se non viene fatta correttamente rischia di vanificare tutti gli sforzi che avete fatto per far sopravvivere e crescere il tuo uccellino. Una volta cresciuto e svezzato l’uccellino ha assoluto bisogno di poter esercitarsi a volare. A questo punto è necessario metterlo in una voliera (voliera di ambientamento) molto grande e possibilmente insieme ad altri uccellini della sua stessa specie.

    In questa voliera, avendo lo spazio necessario a disposizione, potrà esercitarsi nel volo e irrobustire la muscolatura. Nella gabbietta, per quanto grande, non riuscirà mai a irrobustirsi e a sviluppare correttamente i muscoli del volo.
    Dopo circa tre settimane verrà aperta la voliera in modo tale da far decidere a lui quando uscire, nei successivi giorni la voliera rimarrà sempre aperta per permettergli di farvi ritorno per mangiare o per dormire fin tanto che non si sarà perfettamente abituato alla “vita libera”. 

    Da quanto detto sopra risulta evidente come sia quasi impossibile poter liberare un uccellino senza delle strutture idonee. La cosa migliore, visto tutto il tempo che avete dedicato al vostro uccellino è fare un ultimo sforzo e raggiungere il centro di recupero più vicino, uno dei CRAS del WWF sarebbe perfetto.

Cosa dare da mangiare a un uccellino senza piume

Uccellini Insettivori:

  • Camole della farina e camole del miele, no larve di mosca. 
  • Macinato
  • Pastoncino da imbecco per insettivori (La marca più diffusa è lo Steccopast).
  • Piccoli pezzetti di frutta (ma solo ogni tanto)
  • Grilli 

Uccellini Granivori:

  • Pastoncino da imbecco per granivori (le marche più diffuse sono Zupreem, Nutribird,
  • Energet).
  • Qualche larva della farina (Tenebrio molitor), ma solo ogni tanto.
  • Piccoli pezzetti di frutta, ma solo ogni tanto.
  • Pastoncino preparato in casa: 2 cucchiai di farina gialla, 1 cucchiaio di pastone all’uovo per canarini, 1 cucchiaino di farina bianca,2 cucchiaini di omogeneizzato di carne/verdura e acqua calda quanto basta per renderlo fluido.

Cerca comunque di variare il più possibile la dieta dell’uccellino alternando a rotazione i cibi presenti nell’elenco.

IMPORTANTE: se non sei sicuro di aver correttamente identificato il pulcino, hai ancora il dubbio se sia granivoro o insettivoro, allora alimentalo con larve della farina, macinato o steccopast. Meglio alimentare un granivoro come se fosse un insettivoro piuttosto del contrario.

NON dare mai il latte agli uccelli: Non hanno enzimi in grado di digerirlo. Il latte può causare la morte dell’animale. Se sul momento non hai niente di adatto per sfamare il pulcino, sciogli un po’ di zucchero in acqua e fagliela bere con una siringa senz’ago. E’ un rimedio temporaneo, non può sostituire la vera alimentazione ed è importante organizzarsi al più presto con l’alimentazione adatta.

Le vitamine sono fondamentali, devono essere sempre usate per integrare l’alimentazione del pulcino. Potrete acquistarne in farmacia, come ad esempio l’Idroplurivit di cui bastano poche gocce al giorno

Cibo da lasciare in gabbia quando l’Uccellino riesce a cibarsi da solo

  • Granivori: semi per canarini, pastoncino all’uovo (poco), spezzato per tortore (mais frantumato), insalata, piccoli pezzetti di frutta. Ai passeri aggiungete anche qualche camola della farina.
  • Insettivori: pastoncino per insettivori, camole, frutta.

Altre domande correlate 

Perché l’uccellino non apre il becco?

Forse è abbastanza grande per mangiare da solo. Prova a metterlo in una gabbietta, in un ambiente tranquillo con cibo e acqua a disposizione e lascialo solo. Torna dopo non più di un ora e controlla se ha mangiato qualcosa.

Il pullo non ha le forze per aprire il becco e mangiare

Forse non è ancora in grado di mangiare da solo ma è impaurito o stressato. In questo caso devi prenderlo in mano e cercare di aprirgli il becco per alimentarlo. Aiutati con la punta di uno stecchino per far leva tra la parte superiore ed inferiore del becco per aprirlo un po’ e poi delicatamente con le dita cercare di aprirlo un po’ di più. A questo punto cercate di infilare la siringa con il pastoncino o il vermetto. 

Come faccio a capire se l’uccellino ha mangiato?

Il metodo migliore è controllare le feci: le feci sono sempre composte da una parte bianca (urati) e da una parte scura (scarti del cibo digerito) ben delineate. Se vedi solo macchiette bianche vuol dire che l’uccellino non ha mangiato niente.

Come faccio a capire se l’uccellino sta male?

L’inappetenza è un segnale d’allarme; se il piccolo dorme sempre e non apre il becco a intervalli regolari, se non pigola e non chiama, c’è sicuramente qualcosa che non va. Se poi noti feci diarroiche e di colore verdastro e apatia è fondamentale ricorrere quanto prima alle cure veterinarie, per verificare la possibile patologia in corso.

Autore articolo:

Omero Pessotti
Qui altri miei articoli.

Sono appassionato di Ornitologia e Star Wars, ho adottato e allevato diversi pappagalli, tra cui Parrocchetti, Canarini e Calopsitte. Nel tempo libero scrivo su animalium.it nella sezione uccelli.

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