Mi ricordo che la prima volta che misi piede in un negozio di animali, rimasi fermo per parecchio tempo davanti alla voliera dei Parrocchetti, cercando di sentirgli dire qualche parola, sentirli parlare.
Ma li sentii solo cinguettare… mi chiesi subito se i parrocchetti sono pappagalli che possono parlare, come te lo stai chiedendo te ora.
Adesso, dopo anni passati a vivere con i miei amati parrocchetti posso rispondere con certezza alla tua domanda.
I parrocchetti possono parlare?
Sì, ma più che “parlare” i parrocchetti hanno la capacità di riprodurre i suoni che sentono. Usano questa abilità anche in natura, per socializzare all’interno del loro stormo. Un parrocchetto domestico a contatto con gli umani, può imparare a ricordare e vocalizzare le nostre parole, dando l’impressione che “parli”.
Molte persone pensano erroneamente che i parrocchetti siano in grado di parlare e capire il significato delle parole che esprimono, ma non è così.
Pur essendo pappagalli molto intelligenti e vivaci, quando ripetono le nostre parole stanno solo imitando i suoni comuni al loro ambiente domestico.
Il sesso del parrocchetto può fare la differenza nella sua attitudine a parlare o meno, i maschi parleranno più spesso, le femmine meno.
Insegnare a un parrocchetto a “parlare” è possibile ed è più facile di quanto si possa pensare.
Per altre nozioni base e curiosità su questo pappagallo dovresti vedere anche gli argomenti della nostra guida completa: Parrocchetto Ondulato | Guida e Consigli
Come fa a parlare un parrocchetto?
Il modo in cui i parrocchetti vocalizzano i suoni ed emettono parole, anche complesse, è molto diverso dal modo in cui parliamo noi umani.
Noi emettiamo suoni e parliamo grazie alla vibrazione delle nostre corde vocali, e modifichiamo il tono con la lingua, il palato, le labbra e i denti.
I parrocchetti, come tutti gli uccelli, non hanno corde vocali, il che rende ancora più curioso il fatto che possano parlare, e dire parole proprio come noi
Un parrocchetto riesce quindi a modificare il suono, rendendolo simile a una parola appena ascoltata, muovendo trachea, siringe e lingua.
Questa abilità si è sviluppata nei parrocchetti come adattamento nel tempo alla cattività presso gli umani.
Anche noi umani ci adattiamo e copiamo le cose, quando vai a una riunione di lavoro, vai in giacca e cravatta perché tutti fanno così.
Se viaggi in un paese straniero, cercherai di conoscere almeno qualche parola base per esprimerti e capire.
Molti esperimenti sociali hanno dimostrato che gli esseri umani, proprio come gli animali, rispondono in modo simile agli stimoli ambientali, anche quando non ha senso o è controproducente.
Quindi per tornare ai parrocchetti, sono stati abituati a vivere con l’uomo, invece che nella giungla tropicale nel loro stormo, vivono con gli umani e sentono il loro linguaggio tutto il giorno.
E siccome è un volatile particolarmente sociale, cercherà di integrarsi, imitando i suoni che sentirà emettere dai suoi padroni umani.
Quindi per invogliare il tuo parrocchetto a parlare, devi prima stabilire un legame, e parlargli molto durante la giornata, vediamo come farlo nello specifico.
Come insegnare a un parrocchetto a parlare
Come con qualsiasi altro animale che deve essere addestrato a imparare un nuovo trucco, addestrare un parrocchetto a parlare richiede tempo e pazienza.
Sappi che il tuo parrocchetto potrebbe non essere particolarmente loquace o persino non essere intenzionato a imparare a parlare.
Io ho spesso avuto dei parrocchetti che non hanno mai detto una parola, ma sono stati comunque dei pappagalli stupendi e giocosi, esattamente come quelli più chiacchieroni.
Sappiamo già che i parrocchetti cercano di imitare ciò che ascoltano nel loro ambiente, e il modo migliore per addestrare il tuo parrocchetto a parlare è fargli sentire spesso le tue parole, esattamente le parole che vorresti sentirgli riprodurre.
Se il parrocchetto non viene stimolato con parole e viene tenuto in un luogo in cui il silenzio è la norma, molto probabilmente non imparerà a parlare, e si limiterà a cinguettare.
Se vuoi che parlino, devi parlare con loro. Fai loro domande, ripeti loro le frasi che vuoi che imparino.
Quando i parrocchetti iniziano a parlare, come i bambini, iniziano sbagliando la parola o pronunciandola in un tono molto acuto. Una cosa importante da fare è incoraggiare questi sforzi e premiare il tuo parrocchetto quando ci prova.
E tu, oltre che parlare dovrai ascoltare attentamente. La “voce” del parrocchetto è molto diversa dalle nostre voce. Almeno all’inizio finché non hanno migliorato la loro mimica.
La loro voce per le “parole umane” inizialmente sarà molto alta e veloce, la parola che stanno cercando di ripetere sarà quasi irriconoscibile, ma è un inizio!
Ripetergli le parole, davanti, quasi in “faccia”, più e più volte è un modo sicuro per fargli ascoltare quel suono frequentemente e farglielo infine, imitare e ripetere.
Qualche TRUCCO per aumentare le possibilità che impari a parlare:
- Dopo che il tuo parrocchetto ha iniziato a vocalizzare o ha mostrato segni di iniziare a ripetere qualche parola, potresti cominciare a tenere in mano oggetti e associarli alla parola, in modo che il tuo parrocchetto possa distinguere e associare i suoni a un determinato oggetto.
- Ho spesso trovato che lasciare la TV accesa in mia assenza, ha abituato i miei parrocchetti alla voce umana, puoi anche lasciare accesa la radio. Sentire parole umane anche quando non ci sei li aiuterà a imparare a parlare.
- Un parrocchetto solitario, ovvero tenuto da solo in gabbia e non in coppia, avrà molte più possibilità di imparare a parlare. Siccome imitano i suoni del loro ambiente, i parrocchetti solitari sentiranno solo i “versi” e le parole degli umani e non quelli dei loro simili.
- Concentra le tue ripetizioni vocali su una singola parola o una frase corta, tipo “ti amo piccolo!” e ripetila vicino al tuo parrocchetto almeno 50 volte al giorno, magari 10 volte ogni qualche ora, lentamente e senza fretta.
I parrocchetti maschi imparano a parlare più spesso delle femmine.
Il sesso del parrocchetto fa la differenza quando si tratta di imparare a parlare. Sia sui i libri, ma anche tramite la mia esperienza diretta, ho scoperto che i parrocchetti maschi sono generalmente più inclini a vocalizzare parole rispetto alle femmine.
Questo non vuol dire che un parrocchetto femmina non imparerà mai a parlare, ho avuto dei parrocchetti femmina che letteralmente cantavano, ma statisticamente i maschi sono più chiacchieroni.
Questa differenza potrebbe essere dovuta al ruolo genetico dei maschi rispetto alle femmine.
Le femmine quando depongono le uova infatti si isolano dalla vita sociale, diventano più territoriali e meno inclini a socializzare con altri parrocchetti del gruppo.
Questo ruolo genetico potrebbe essere la causa di una attitudine meno socievole rispetto ai maschi, più incline alla difesa del territorio e della prole.
Che parrocchetto scegliere se voglio insegnargli a parlare?
Se il tuo obiettivo è scegliere un esemplare di parrocchetto ondulato o monaco o dal collare con l’intento di insegnargli a parlare, puoi alzare le probabilità che impari scegliendo un parrocchetto che rispetti queste 3 caratteristiche:
- Esemplare di parrocchetto giovane (hanno più possibilità di imparare a imitare i suoni rispetto agli adulti).
- Esemplare di parrocchetto maschio (solitamente più loquaci delle femmine).
- Esemplare di parrocchetto in gabbia da solo e non i coppia, così sentirà solo le parole umane e imparerà più velocemente a ripeterle.
Domande correlate:
I parrocchetti imparano meglio le parole che contengono le lettere D, T, C, K, P e B, quindi se puoi usare una parola con quelle lettere, è più probabile che tu abbia successo. Scegli parole corte e ripetile spesso e lentamente davanti al parrocchetto.
Far parlare il tuo parrocchetto può richiedere molto tempo, da diverse settimane a due mesi e oltre. Alcuni parrocchetti possono imparare una nuova parola nel giro di sei mesi, ma una volta che lo fanno, insegnargliele altre è più facile.
Quando i parrocchetti “parlano”, stanno solo imitando i suoni ambientali che sentono maggiormente. Alcuni parrocchetti ben addestrati possono associare delle parole da ripetere in determinate occasione o in presenza di determinati oggetti, ma non ne comprendono realmente il significato.
La cocorita e il parrocchetto ondulato sono lo stesso animale, ovvero il Melopsittacus undulatus, in italia si usano i due termini indistintamente. Cocorita significa “piccolo pappagallo”, mentre Melopsittacus deriva dal greco e significa “pappagallo melodioso”.
Autore articolo:
Omero Pessotti
Sono appassionato di Ornitologia e Star Wars, ho adottato e allevato diversi pappagalli, tra cui Parrocchetti, Canarini e Calopsitte. Nel tempo libero scrivo su animalium.it nella sezione uccelli.