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Alcuni volatili domestici sono famosi per il loro canto e per il piumaggio multicolore, mentre altri sono conosciuti per essere dei gran chiacchieroni

È il caso dei pappagalli: anche i Calopsitta, appartenendo a questa famiglia, parlano, ma sono meno loquaci rispetto ad altre tipologie di pappagalli come gli African Grey o gli Amazzoni.

I Calopsitta parlano, ma riescono a memorizzare soltanto un numero limitato di vocaboli , sulla base della mia esperienza, non sono abilissimi a ripetere le parole. Ci mettono un po’ ad apprendere nuovi vocaboli, ma se avrai pazienza riuscirai a fargli memorizzare e ripetere alcune frasi, come dei semplici saluti o il suo nome.

Se hai da poco adottato uno o più Calopsitta e vuoi sapere qual è il metodo migliore per insegnargli a parlare, continua la lettura di questo articolo. Se il tuo Calopsitta sbadiglia leggi qui per sapere cosa significa.

Come insegnare a un Calopsitta a parlare?

Come accennato nell’introduzione, i Calopsitta come tutti i pappagalli non solo sono in grado di fischiare, ma hanno anche la capacità di vocalizzare diversi suoni e di ripetere parole e frasi

Questo però non significa che questi piccoli volatili abbiano una padronanza del linguaggio pari a quella di altri pappagalli.

Anzi, ti devo dire che rispetto ad altre specie di pappagalli più grandi, i Calopsitta fanno più fatica a memorizzare parole e frasi e sicuramente “parlano” di meno. Ma se non hai fretta e hai voglia di metterti in gioco, ti assicuro che potrai insegnare al tuo piccolo amico numerose parole ed espressioni, tra di voi si creerà un legame unico.

Oltre alle parole, puoi anche insegnare al tuo Calopsitta a fischiettare alcune melodie. Ci va sempre comunque molta pazienza e, sulla base della mia esperienza, ti consiglio di darti un obiettivo alla volta, concentrando lì le tue energie.

Il Calopsitta inizialmente proverà a replicare le sillabe, arrivando poi a pronunciare intere parole e frasi e piano piano potrai divertirti a capire ciò che ti sta dicendo. 

Se hai appena portato a casa un esemplare di questi splendidi pappagallini, non partire subito con l’addestramento, ma incomincia a creare un legame con lui e cerca di capire qualcosa di più sul suo carattere.

Per imparare a ripetere ciò che dici, il tuo Calopsitta dovrà prima fidarsi di te!

Inizialmente, passa parecchio tempo con lui e osserva in che modo cerca di comunicare con te, non solo attraverso suoni e vocalizzi ma anche tramite la postura del corpo, le piume, lo sguardo, qui trovi un articolo sul comportamento dei Calopsitta.

Puoi iniziare con l’addestramento soltanto quando il tuo Calopsitta è tranquillo e rilassato e tra di voi si è instaurato un rapporto di reciproca fiducia. Parti con parole semplici, associate a una situazione particolare. 

Ad esempio, prova a dire “ciao” quando ti avvicini a lui.

Mi raccomando: assicurati di svolgere le tue sessioni di addestramento in un luogo tranquillo, dove il tuo piccolo amico pennuto può sentirti senza problemi. Procurati anche dei premi golosi, da utilizzare ogni volta che il pappagallo ripeterà la parola da te proposta.

I Calopsitta parlano tanto?

I Calopsitta possono sicuramente imparare a ripetere parole e frasi, ma non arriverai mai a definirli dei gran chiacchieroni. Anche se addestrati bene, il loro vocabolario rimarrà limitato e nella maggior parte dei casi vocalizzano suoni e parole con una cadenza quasi robotica, a volte difficile da interpretare.

Ovviamente questa loro particolarità è comunque molto apprezzata, dato che sono tra i pochi animali che riescono a imitare il linguaggio umano.

Le femmine di Calopsitta parlano?

Sì, parlano anche loro ma è più impegnativo addestrarle. Dalla mia esperienza, ti posso dire che gli esemplari maschi sembrano essere più portati a vocalizzare suoni e parole.

Devi comunque sempre tenere conto che, oltre al sesso, ci sono tanti altri fattori che influenzano la capacità di comunicazione di un Calopsitta, come il tempo che dedichi all’addestramento, il temperamento dell’uccellino, il suo stato di salute e quanto lui si fida di te.

A che età i Calopsitta iniziano a parlare?

Già a 3 mesi di vita i pappagallini emettono graziosi cinguettii e fanno qualche verso, ma possono essere addestrati tendenzialmente dagli 8/10 mesi. Io ti consiglio di dedicare i primi sei mesi di vita del Calopsitta a creare un rapporto di fiducia con lui: cercate di trascorrere molto tempo insieme, coccolalo e impara a conoscerlo bene.

Se non hai una idea precisa dell’età del tuo Calopsitta leggi l’articolo al link.

È importante che il tuo uccellino si fidi di te al 100%, altrimenti l’addestramento non darà dei buoni risultati. Ricordati poi sempre che ogni esemplare è diverso dall’altro: alcuni possono iniziare a fischiare e cinguettare fin da subito e sarà più semplice insegnargli a parlare, altri invece possono avere tempistiche più lunghe. Rispetta sempre il carattere e i tempi dei tuoi Calopsitta.

Il Calopsitta capisce quello che gli dico?

Sì, nonostante le loro piccole dimensioni e il loro aspetto simpatico, i Calopsitta sono animali domestici estremamente intelligente ed empatici e riescono a instaurare un rapporto bellissimo con il loro proprietario. Con il tempo, vedrai che il tuo amico pennuto imparerà a riconoscere la tua voce e ad attirare la tua attenzione.

Un pappagallino troverà sempre il modo di comunicare con te, non solo attraverso cinguettii e vocalizzi, ma utilizzando il linguaggio del corpo. Quindi più tempo dedicherai all’addestramento e a coccolare il tuo uccellino, più il vostro legame si rafforzerà e sarà più semplice comprendervi reciprocamente.

Una volta che si fiderà di te e avrà imparato a ripetere qualche parola, perché non gli insegni qualche gioco di abilità, leggi al link per saperne di più.

Autore articolo:

Omero Pessotti
Qui altri miei articoli.

Sono appassionato di Ornitologia e Star Wars, ho adottato e allevato diversi pappagalli, tra cui Parrocchetti, Canarini e Calopsitte. Nel tempo libero scrivo su animalium.it nella sezione uccelli.

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